Pandabuy: la piattaforma online di falsi diventa virale

Pandabuy virale sui social la truffa

Il mercato dei falsi in Cina ha un nuovo volto: il sito Pandabuy.com, che dall’aprile del 2022 al dicembre 2023 è diventato una delle più grandi piattaforme di contraffazione dei grandi marchi a livello internazionale.

Secondo i dati pubblicati dal Corriere della Sera, a settembre di quest’anno il sito ha avuto 17,6 milioni di visite da tutto il mondo, registrando un aumento del 33% rispetto ai mesi di luglio e agosto (13,3 milioni di visite). Nello stesso periodo, in Italia le visite hanno quasi raggiunto il milione.

Il segreto di Pandabuy

Il motivo del successo dell’e-commerce pirata si deve prima di tutto ai social. Il traffico di dati maggiore proviene da Reddit, che regala il 51% dei visitatori, e YouTube che contribuisce con il 36%. Il numero totale di social coinvolto è pari a 18. Pandabuy offre ai giovani repliche dei capi d’abbigliamento indossati da volti noti della musica e influencer.

In secondo luogo, la community online, utilizzando l’app Checkcheck per valutare l’originalità dei prodotti, garantisce che Pandabuy venda merce falsa ma quasi indistinguibile dai capi originali.

Come acquistare su Pandabuy

L’e-commerce pirata funge da intermediario tra i negozi cinesi e gli acquirenti. Il processo d’acquisto inizia da lunghe liste pubblicate su social quali Telegram, Discord e Reddit, contenenti foto e link dei prodotti contraffatti. Una volta scelto cosa comprare, bisogna registrarsi su Pandabuy e copiare nella barra di ricerca il link del prodotto selezionato.

La Homepage di Pandabuy.com per come appare a dicembre 2023

Si passa poi al pagamento, che può avvenire con Visa, Mastercard, Paypal, Google o Apple Pay. In meno di una settimana, il pacco arriva nei magazzini cinesi di Pandabuy. L’acquisto si ultima con la selezione del corriere (che può essere DHL Europe piuttosto che Tariffless Line, cioè linee senza tariffe). Il costo della spedizione è di 23 euro al chilo. Successivamente, il pacco prosegue il suo tragitto arrivando alla dogana (soprattutto ad Amsterdam o Rotterdam, dove i controlli sono minimi). La consegna in Italia è solitamente a carico di Poste Italiane.

Chi c’è dietro e che fine fanno i soldi

Il nome a comparire in fondo alla home page del sito è la società londinese Panda (UK) Technology Co. Limited. Inizia la sua attività il 19 aprile 2022 con Su Zhouping, 59enne originario di Hangzhou, come amministratore unico. Un anno dopo, la pubblicazione del bilancio: fatturato zero. Il 12 luglio scorso, Zhouping gira il 100% del capitale alla Panda (Hong Kong) Technology. Il capitale è di 10mila dollari locali.

Tutti i bonifici degli utenti vengono trasferiti su conti intestati alla Hangzhou Panda Technology, titolare del marchio Pandabuy registrato l’anno scorso. Si ipotizza che l’amministratore delegato della società sia Li Jingyuam. Inoltre, per eventuali contenziosi con il sito bisogna rivolgersi al tribunale locale.

I rischi della contraffazione online

Spopolato su Tiktok quest’anno, Pandabuy è ormai accessibile a chiunque. Tutorial, consigli, agent – persona che acquista l’oggetto dal sito per te e lo spedisce in tempi più brevi ed economici -, tutto è facilmente reperibile sui social. Non è quindi difficile imbattersi in ragazzi che raccontano la propria esperienza, sia essa a favore o contro.

Le visualizzazioni del tag “pandabuy” su Tiktok, arrivate oltre i 3,6 miliardi in totale

Tra i video più virali si trovano le testimonianze dei fermi in dogana. Per risparmiare sulle spese di spedizione spesso si applica al pacco un valore inferiore, spingendo la polizia di frontiera a controllare le spedizioni e a fermarle una volta constatato si tratti di repliche.

Secondo la legge n.99 del 2009, chi acquista merce contraffatta compie un illecito amministrativo, punito con una multa che va da 100 a 7000 euro. La sanzione fa riferimento a un uso personale, in quanto l’acquisto di prodotti falsi con il fine di rivendita è un vero e proprio reato.

A cura di Giulia Spini

Giulia Spini

Laureata in Interpretariato, penso in inglese e in spagnolo ma parlo italiano. Appassionata di tutto ciò che riguarda la settima arte. Il mio sogno nel cassetto? Lavorare come giornalista di spettacolo.

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