I grandi assenti al funerale

Una personalità esuberante come quella di Silvio Berlusconi non può che dividere anche da morto. Al suo funerale di Stato ci saranno circa 1.800 persone, tra cariche istituzionali, leader di altri Paesi, parenti, amici e persino molti nemici. A notarsi però sarà soprattutto l’assenza di figure importanti, come l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

In questi giorni molti dei politici che hanno militato dall’altra parte della barricata e degli intellettuali che lo hanno criticato ne hanno riconosciuto pubblicamente la grande influenza sull’Italia e non solo. È stato il creatore di un modello televisivo che ha inciso profondamente sulla cultura italiana, presidente del Milan, fondatore di Forza Italia, deputato, senatore, europarlamentare, presidente del Consiglio per più giorni di chiunque altro da quando esiste la nostra Repubblica (3.339).

Lungo la sua carriera si è fatto anche tanti nemici, ma lo stesso Conte il 12 giugno, alla notizia della morte, aveva pubblicato un post sui suoi account social per riconoscere che Berlusconi «ha contribuito a scrivere pagine significative della nostra storia», che «ha acceso e polarizzato il dibattito pubblico forse come nessun altro e anche chi lo ha affrontato da avversario politico deve riconoscere che non gli sono mai mancati il coraggio, la passione, la tenacia». Eppure, da quanto si apprende da fonti del partito, il presidente del Movimento 5 Stelle, ex premier di un governo sostenuto anche da Fi, non parteciperà al rito funebre in Duomo.

L’opposizione divisa anche in questa occasione

Dai banchi dell’opposizione in parlamento, viene annunciata anche l’assenza di Nicola Fratoianni di Sinistra italiana e Angelo Bonelli dei Verdi, mentre per quanto riguarda il Partito democratico sicuramente parteciperanno i capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, e la segretaria Elly Schlein. Non si fanno nessun problema ad annunciare la loro partecipazione neppure Matteo Renzi e Carlo Calenda del Terzo Polo e Benedetto Della Vedova di +Europa.

Dei leader del centrosinistra Piero Fassino è tra coloro che hanno deciso di andare, mentre mancheranno Pier Luigi Bersani, Massimo D’Alema e sicuramente Rosy Bindi, ex ministra ed ex presidente del Pd, che nei giorni scorsi ha espresso il suo disappunto per la decisione del governo: «Il lutto nazionale per una persona divisiva come Berlusconi non è una scelta opportuna. Ha segnato l’Italia in negativo e invece siamo nella fase della santificazione. Questo non va bene».

Amici/nemici
Silvio Berlusconi e Romano Prodi durante il passaggio della campanella

Aveva invece già assicurato la propria presenza, ma non potrà esserci per cause maggiori, Romano Prodi, il suo avversario storico di due battaglie, nel 1996 e nel 2006, entrambe vinte dal professore. Il 13 giugno, infatti, la moglie di Prodi, Flavia Franzoni, è morta per un malore improvviso mentre si trovava in viaggio con il marito e alcuni amici su un sentiero francescano in Umbria. Prima del grave lutto, il professore era stato tra i primi a ricordare Berlusconi con parole di affetto, nonostante la rivalità politica: «Con lui mai inimicizia. Ha esercitato una grande influenza non solo sull’Italia, ma anche sui cittadini».

Tra gli alleati storici è atteso il fondatore della Lega, Umberto Bossi, ma non Gianfranco Fini, protagonista della celebre lite con Berlusconi andata in scena il 22 aprile del 2010, quando c’era il Popolo della Libertà, il Cavaliere era presidente del Consiglio e Fini era presidente della Camera. Durante la direzione nazionale del partito ci fu un duro scontro tra i due: «Gianfranco, se vuoi fare politica, noi ti accogliamo a braccia aperte: dimettiti, vieni a farla nel partito e non da presidente della Camera», gli disse Berlusconi dal palco. La risposta di Fini dalla platea, che presagì la fine dell’unione tra Alleanza Nazionale e Fi, fu: «Altrimenti che fai? Mi cacci?».

Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini durante lo storico litigio

Degli ex presidenti del Consiglio non mancheranno invece Mario Draghi, che al suo governo ha avuto anche esponenti di Fi, Paolo Gentiloni, che in questa occasione rappresenterà la Commissione europea, e il professor Mario Monti, che sostituì Berlusconi proprio quando dovette rimettere nelle mani del capo dello Stato il suo ultimo incarico da premier per provare a placare l’impennata dello spread, arrivato fino a 574 punti, e la crisi economica.

I leader europei assenti

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, è stata invitata ai funerali, ma non potrà essere presente. Sarà impegnata con la plenaria a Strasburgo, nella gestione della sessione dei voti e nell’incontro con la presidente del Kosovo, Vjosa Osmani.

Non parteciperà neppure la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, impegnata in Sud America, dove sta provando a intensificare i rapporti di libero scambio e arrivare alla ratifica dell’accordo con il Mercosur (blocco economico e politico composto da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay).

Ha dato forfait pure il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, mentre parteciperà il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber. Presenti anche il premier ungherese Viktor Orban, l’emiro del Qatar e il presidente dell’Iraq, Abdul Latif Rashid, in questi giorni in visita in Italia.

Un vecchio amico

Una persona di cui sicuramente si nota l’assenza, ma che in altre circostanze sarebbe stata probabilmente tra i presenti in Duomo, è il presidente russo Vladimir Putin. «Per me Silvio era una persona cara, un vero amico, del quale ho ammirato la saggezza e la capacità di prendere decisioni lungimiranti», ha dichiarato alla tv russa il leader del Cremlino. Una relazione di stima reciproca nata al G8 di Genova nel 2001, saldata a Pratica di Mare nel 2002 e coltivata negli anni con incontri frequenti, almeno fino a quando le scelte politiche di Putin non hanno complicato tutto in Europa, amicizia con Silvio compresa.

Elisa Campisi

SONO GIORNALISTA PRATICANTE PER MASTERX. MI INTERESSO DI POLITICA, ESTERI, AMBIENTE E QUESTIONI DI GENERE. SONO LAUREATA AL DAMS (DISCIPLINE DELL’ARTE DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO), TELEVISIONE E NUOVI MEDIA. HO STUDIATO DRAMMATURGIA E SCENEGGIATURA, CONSEGUENDO IL DIPLOMA TRIENNALE ALLA CIVICA SCUOLA DI TEATRO PAOLO GRASSI.

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