Lunedì 19 giugno la procura di Padova ha contestato 33 atti di nascita che, a partire dal 2017, il sindaco Sergio Giordani ha registrato per il riconoscimento di entrambi i genitori dei figli di coppie omogenitoriali. Di fatto, il genitore non biologico smette di essere riconosciuto come genitore del bambino.
La posizione della procura
Tramite atti giudiziari, la procura di Padova ha chiesto al tribunale di rettificare l’atto di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali cancellando il nome del genitore non biologico. A cambiare sarà anche il cognome dei bambini, che manterranno solo quello del genitore biologico e perderanno quello del “secondo genitore”.
Secondo la procura di Padova, guidata da Valeria Sanzari, un atto di nascita registrato con due mamme «va contro le leggi e i pronunciamenti della Cassazione».
La stretta del governo sui figli delle coppie omogenitoriali
Il 13 marzo, su indicazione di una circolare del ministero dell’Interno, il prefetto di Milano ha chiesto al Comuni di bloccare il rilascio di certificati anagrafici che riconoscono entrambi i genitori (biologico e non) per i figli delle coppie omogenitoriali.
Concretamente: non possono più essere registrati con i nomi di entrambi i genitori né i figli di due padri/due madri che hanno fatto ricorso alla gestazione per altri (Gpa) all’estero; né i figli di due madri che hanno fatto la fecondazione eterologa all’estero e che hanno partorito in Italia.
Risulta ancora in via di definizione la procedura da applicare nel caso dei figli di due madri concepiti attraverso fecondazione eterologa e partoriti all’estero, per i quali si richiede la semplice trascrizione dell’atto di nascita.
La sentenza n. 38162 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite stabilisce che per riconoscere in Italia i figli nati all’estero tramite la Gpa si dovesse ricorrere alla cosiddetta stepchild adoption: anche conosciuta come “adozione in casi particolari”, questa procedura richiede l’approvazione di un giudice e quindi non prevede la trascrizione diretta all’anagrafe.
Le conseguenze pratiche
Oltre al cambio di cognome, i bambini delle coppie omogenitoriali si troveranno ad affrontare ulteriori problematiche. Ad esempio l’impossibilità di essere presi all’uscita dall’asilo o di essere assistiti in ospedale dal genitore non biologico.
A raccontare le implicazioni pratiche della decisione della procura di Padova è una coppia di donne lesbiche che si sono sposate all’estero e hanno due figli, una bambina di sei anni e un bimbo di cinque. Alla coppia è arrivato un atto giudiziario con cui la procura chiede di cancellare il nome della madre non biologica della bambina.
Intervistate dal quotidiano La Stampa, le donne raccontano: «Non si tratta solo di ripercussioni sulla vita sociale. Ma ripercussioni sulla propria identità, fino a prova contraria un diritto fondamentale. Un trauma personale in una fase delicata dello sviluppo, per il fatto di non avere più un fratello ed una mamma».
La proposta del deputato Alessandro Zan
Il deputato del Pd Alessandro Zan ha annunciato che presenterà una proposta di legge per riformare il diritto di famiglia con l’introduzione di matrimonio egualitario, adozioni e trascrizioni. L’obiettivo è riconoscere il legame di parentela tra figli e genitori non biologici. Risulta tuttavia difficile che una proposta del genere possa passare all’interno di un Parlamento con una forte maggioranza di destra.