Per Silvio Berlusconi saranno funerali di Stato, come prevede la legge italiana per tutti gli ex capi di Governo. Le spese sono a carico dello Stato ed è previsto un preciso cerimoniale.
Il Governo ha deciso che nel giorno dei funerali di Berlusconi sarà proclamato lutto nazionale, diverso dai funerali di Stato. In passato, il giorno di lutto non era mai stato proclamato per un ex presidente del Consiglio.
Funerali di Stato: a chi vengono concessi
I funerali di Stato sono regolati dalla legge n. 36 del 7 febbraio 1987. L’articolo 1 prevede che «siano a carico dello Stato le spese per i funerali del presidente della Repubblica, del presidente del Senato, del presidente della Camera dei deputati, del presidente del Consiglio dei ministri e del presidente della Corte costituzionale, sia che il decesso avvenga durante la permanenza in carica, sia che avvenga dopo la cessazione della stessa».
Non fa quindi eccezione Berlusconi, che è stato presidente del Consiglio per quattro volte nella sua lunga carriera politica e che quindi ha pienamente diritto ai funerali di Stato. È anche vero che in passato quasi tutti gli ex presidenti del Consiglio, o le loro famiglie, hanno preferito funerali in forma privata. Gli unici ad avere funerali di Stato prima di Berlusconi sono stati Giovanni Spadolini nel 1994, Amintore Fanfani nel 1999 e Giovanni Leone nel 2001 (Leone era stato anche presidente della Repubblica).
L’articolo 2 della legge del 1987 prevede che i funerali di Stato possano essere concessi su indicazione del governo anche a «personalità che abbiano reso particolari servizi alla Patria, nonché di cittadini italiani e stranieri o di apolidi che abbiano illustrato la Nazione italiana nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, del lavoro, dell’economia, dello sport e di attività sociali». Il caso più recente è stato quello dell’ex ministro della Lega Roberto Maroni.
Lutto nazionale a discrezione del Governo
Una circolare del governo del 2002 spiega che il lutto nazionale prevede l’esposizione a mezz’asta delle bandiere sugli edifici pubblici, e l’aggiunta di due strisce di velo nero sulle bandiere esposte all’interno. Nel periodo di lutto, le autorità pubbliche si devono astenere da impegni sociali, a parte le manifestazioni di beneficenza.
Il lutto nazionale viene dichiarato solitamente per eventi di particolare gravità (come i disastri naturali) o per la morte di personaggi particolarmente importanti per l’Italia, come i presidenti della Repubblica.
Non era però mai successo nella storia della Repubblica che venisse dichiarato il lutto nazionale per la morte di un ex presidente del Consiglio: fanno eccezione solo Carlo Azeglio Ciampi e Giovanni Leone, che però a differenza di Berlusconi erano stati anche presidenti della Repubblica.
I precedenti funerali di Stato in Duomo
Nell’ultimo mezzo secolo, il Duomo di Milano ha ospitato pochissimi funerali di Stato.
Il primo il 15 dicembre 1969 per il commiato alle 17 vittime della bomba di piazza Fontana. Dieci anni dopo, 1979, un altro funerale solenne con gli onori istituzionali e religiosi sempre a causa del terrorismo: quello per il magistrato Emilio Alessandrini, assassinato il 29 gennaio da un commando di Prima linea.
Nel 1981 la cattedrale di Milano accoglie un nuovo rito funebre: l’addio al poeta e scrittore Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura, Senatore a vita e Cavaliere e Grande ufficiale della Repubblica italiana, morto a 84 anni il 12 settembre.
1993, è di nuovo il terrorismo, questa volta di matrice mafiosa, a portare il lutto di Stato a Milano: il 27 luglio, alla presenza del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, si celebrano i funerali dei tre vigili del fuoco e dell’agente della polizia municipale morti nell’esplosione di una bomba piazzata davanti al Padiglione di arte contemporanea in via Palestro.
Nel 2009 le porte della cattedrale si aprono per i funerali di Stato di due personaggi che hanno segnato la cultura italiana. Il 12 settembre le esequie religiose di Mike Bongiorno, conduttore televisivo, radiofonico e – in gioventù –partigiano, vengono accolte da diecimila persone, il 4 novembre, invece, quelle di Alda Merini, poetessa. L’ultimo funerale di Stato in Duomo risale al 2015, di nuovo per un lutto provocato dalla violenza che sconvolge la città: quello del giudice Fernando Ciampi e dell’avvocato Lorenzo Claris Appiani, uccisi la mattina del 9 aprile all’interno del Palazzo di giustizia di Milano da Claudio Giardiello, imprenditore sotto processo per bancarotta.