Il 17 maggio. È questa la data del primo Remigration Summit europeo. «Remigration is the only ticket to make Europe European again!», scrivono gli organizzatori sotto i post su Instagram. L’evento, in cui la parola chiave è “remigrazione” (cioè il rimpatrio degli immigrati irregolari, ma anche di quelli regolari e dei loro figli), è stato già vietato in Germania, Svizzera e Regno Unito a causa delle sue posizioni neonaziste.
Il summit
Il summit è stato organizzato mantenendo un alone di segretezza. Non è certa nemmeno la location. Inizialmente gli organizzatori hanno lasciato intendere che potessero essere Busto Arsizio o Milano. Ma lunedì 12 l’hotel di Somma Lombardo, che avrebbe dovuto ospitare la kermesse, ha annunciato che il 17 maggio non si sarebbe tenuto alcun evento nella struttura. In una mail alle 400 persone che hanno acquistato i biglietti per assistere, gli organizzatori hanno spiegato che «una coalizione di stampa, politici, antifascisti e autorità italiane sta facendo tutto il possibile per impedire che il Remigration Summit si svolga il 17 maggio». Di conseguenza «la sede che avrebbe dovuto ospitarci è stata costretta a recedere dal contratto. Al momento stiamo lavorando per trovare sedi alternative».
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L’ipotesi è che stiano cercando una nuova location in Piemonte. «Da un punto di vista organizzativo – spiega Valter Boscarello di Memoria Antifascista – il Remigration Summit è strutturato esattamente come una convention aziendale. Non sarà un raduno di gruppi neonazisti, ma proprio un momento di confronto tra persone influenti: non al livello di Elon Musk per gli Stati Uniti, ma si parla di scrittori, giornalisti, persone politiche, imprenditori e persone che anche dal punto di vista economico in qualche modo possono incidere».
L’origine del concetto di remigration

Questo filone ideologico, spiega Igor Zecchini di Mai più lager – NO ai CPR: «È nato nel corso dell’ultimo anno ed è legato a ciò che è successo, e succede, in particolare negli Stati Uniti. È una concessione per cui si prevede una espulsione di massa dai Paesi oggetto di immigrazione con un’impostazione che a questo momento è ancora generale e generica». Continua: «Dal punto di vista concreto non si riesce neanche a capire che cosa vuol dire questa remigrazione di massa, se è rivolta in generale a tutta l’immigrazione clandestina o solo a una parte, ovvero in riferimento agli autori di delitti». Inoltre: «In questo ambito, l’immigrazione, chiamata selvaggia, viene vista come uno strumento di diluizione delle caratteristiche della popolazione nazionale residente, quindi viene visto come un fenomeno assolutamente da combattere».
Alessandro Braga, giornalista di Radio Popolare, approfondisce questo aspetto affermando che: «Il nuovo concetto di remigrazione si configura come una deportazione: è una sostituzione etnica». «Alla base della Remigration – dice Boscarello – non c’è una teoria di fondo precisa, ma fondamentalmente il loro obiettivo è di rimandare a casa gli immigrati. In un articolo dell’Huffington Post (di giovedì 8 maggio, ndr) Andrea Ballarati, invece, sostiene che l’intento non sia proprio cacciare via le persone, quindi non si capisce bene il loro scopo».
L’influenza di Trump
Ballarati è il referente italiano del Remigration a Milano e nei suoi interventi ha sempre parlato di una difesa della civiltà occidentale contro l’invasione, dell’ossessione per la sostituzione etnica e per i valori cristiani: affermazioni già ascoltate in passato. «Sono questioni – afferma Boscarello – che anche dal punto di vista giuridico non sono applicabili. Inoltre, gli esponenti del Summit si stanno facendo forti delle scelte che ha fatto Trump, anche se si sono ridotte in un nulla di fatto. Ha fatto la buttata iniziale di mostrare gli uomini legati (la Casa Bianca ha pubblicato, in data 24 gennaio, delle
fotografie di migranti ammanettati che vengono imbarcati su un aereo militare, ndr), ma poi ha fatto un passo indietro proprio perchè non si può andare oltre dal punto di vista giuridico».
I relatori
Sono gli account social del Remigration Summit ad aver annunciato i nomi di chi interverrà durante la manifestazione. I relatori sono politici e attivisti di estrema destra provenienti da tutta Europa. Una di loro è Eva Vlaardingerbroek, di origini olandesi, che ha condotto alcuni talk show e nel 2016 è entrata a far parte del partito FVD (Forum voor Democratie), in cui è rimasta fino al 2020.
Negli anni ha sostenuto alcune delle teorie più controverse care all’estrema destra, come quella della sostituzione etnica. Solamente nel 2024 ai CPAC (Conservative Political Action Conference) ha dichiarato che «la teoria della grande sostituzione non è più una teoria, ma un fatto» ribadendo poi su X che: «Gli europei bianchi vengono sostituiti nei loro Paesi a un ritmo sempre più accelerato e se non invertiamo la rotta, significherà la fine della nostra civiltà».
The Great Replacement is real: The white, native European population is already outnumbered in many of its major cities. And our establishment celebrates this fact.
Imagine an African or Asian leader rejoicing in the fact that their people will become a minority. Unthinkable. pic.twitter.com/6tZU1SlKgf
— Eva Vlaardingerbroek (@EvaVlaar) May 9, 2024
Interverrà anche Afonso Gonçalves, attivista portoghese, fondatore e leader del movimento identitario Reconquista. Tra gli ospiti di spicco c’è Jean-Yves Le Gallou, un ex membro del Parlamento Europeo eletto con il partito francese Front National. Tra i più discussi invece c’è Martin Sellner, politico austriaco di estrema destra e leader del Movimento identitario, a cui nel 2024 è stato proibito di entrare in Germania per tre anni. La decisione è arrivata dopo la sua partecipazione come relatore principale ad un incontro tra politici di estrema destra, (tra cui membri di Afd), dove era stato discusso un piano di espulsioni su larga scala di richiedenti asilo, immigrati con permesso di soggiorno e anche cittadini tedeschi di origine straniera.
Infine al Summit parlerà anche Dries Van Langenhove, fondatore e leader dell’organizzazione nazionalista Schild & Vrienden ed ex membro della Camera dei Rappresentanti belga. In generale, l’idea della Remigration si lega: «Ai movimenti politici di estrema destra – sostiene Zecchini – con idee che oggi vengono chiamate il populismo identitario, con una miscela tra concessioni di carattere populista e di difesa dell’identità nazionale dei vari paesi». Aggiunge: «Si tratta di organizzazioni quasi clandestine e di piccole dimensioni, con l’eccezione tedesca del partito AfD».
Il dibattito politico

Il tema della Remigration, infatti, è entrato nel dibattito pubblico in pochi Paesi. «In Europa – dice Boscarello – l’Austria e la Germania sono le paladine di questo argomento. In Stati come la Spagna, l’argomento non ha la stessa forza, come del resto in Italia, anche se la Lega si è interessata e preme affinché diventi un tema all’attenzione di tutti». E su questa idea concorda Zecchini: «Al momento ancora non ci sono segnali di iniziative concrete che vanno in questa direzione o comunque di accettazioni di questo tipo di teorie. Parliamo di settori molto piccoli anche perché la presenza dell’immigrazione in tutti i Paesi a capitalismo avanzato è quasi obbligata: ci sono settori dell’economia che altrimenti non sarebbero in grado di continuare a produrre o a costruire profitto». In particolar modo in Italia si è espresso Matteo Salvini, che ha difeso l’evento, sostenendo anche la libertà di espressione.
La Lega e la remigrazione
«Le teorie della Remigration – sottolinea Zecchini – vanno in direzione dell’impostazione politico-ideologica della Lega. è addirittura più vicina a queste idee rispetto a partiti come Fratelli d’Italia, che hanno un’origine legata al fascismo e all’identità nazionale, ma non sono così esposti come Salvini».
Infatti «Per Salvini il Summit è molto importante – spiega Boscarello – soprattutto dopo la batosta elettorale che ha preso alle politiche. Fondamentalmente lui sta cercando uno spazio a destra, anche se la Lega stessa ha sempre cercato questo spazio e ha sempre avuto una commistione con il neofascismo italiano». Continua: «Una vicinanza tale che qualche decennio fa la Commissione Europea faceva uscire report su fenomeni di razzismo, antisemitismo e cose del genere, compilato su azioni e dichiarazioni. E la Lega risultava il partito non solo più razzista, ma anche più aggressivo verso la sinistra».
Un aspetto approfondito anche da Braga: «La Lega ha intenzione di utilizzare questo strumento proprio per favorire ancora la sua risalita nei consensi. Innanzitutto Rossano Sasso, deputato leghista a gennaio, è stato il primo a portare dentro Montecitorio, in un dibattito pubblico, il termine remigrazione come possibilità politica da portare avanti per il Governo». Il quadro che sembra uscirne è quindi uno specchietto delle allodole per cercare di guadagnarsi uno spazio politico, ma che giuridicamente non è applicabile. «A meno che non succeda qualcosa di particolare in qualche Paese».

L’organizzazione del Summit
Parlando del Summit del 17 maggio, Zecchini dichiara che: «È organizzato in un modo praticamente clandestino, nel senso che al momento (giovedì 8 maggio, ndr) non si sa nulla dal punto di vista della logistica. Gli organizzatori stanno cercando una collocazione vicino all’area di Busto Arsizio, ma non si sa niente di dove questo incontro sarà tenuto fisicamente».
Aggiunge: «Da quello che si sa non è prevista un’iniziativa di piazza, ma è al chiuso. Parliamo di un’iniziativa che si svolgerà nel corso di tre o quattro ore e anche l’approfondimento sarà molto poco. È evidente che è più un tentativo di mettere una bandiera, di dire “ci siamo, possiamo stare anche qui e portare avanti queste teorie anche in Italia”». Incontro al centro del quale: «C’è il fatto che una persona anche se nata e cresciuta in Italia o negli Stati Uniti o in altre parti del mondo, deve essere presa e riportata nel Paese di origine» dice Braga.
La segretezza «è una modalità che l’estrema destra ha sempre perseguito – spiega Boscarello – come con i concerti che facevano a Milano in cui fino all’ultimo non si diceva il luogo. Poi diffondevano che questi eventi sarebbe stati fatti a Rogoredo, in via Toffetti dove adesso c’è la logistica Amazon, spazi abbandonati usati con l’autorizzazione della Questura». Questo perché: «Probabilmente temono le mobilitazioni. Infatti a Milano appena si è saputo del Summit sono state convocate le parti istituzionali in Duomo e i movimenti si stanno organizzando contro di esso. è probabile quindi che temano la contestazione».
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I partecipanti
Su larga scala, al Summit parteciperanno 350-400 persone, coinvolgendo, secondo Boscarello, soprattutto la fascia di età media, intorno ai 35-45 anni. Il tema della Remigration quindi è: «Caro all’estrema destra e il partito che più interpreta questi temi è sicuramente la Lega – spiega Boscarello – Ma va sottolineato che in questo momento l’estrema destra e le formazioni neofasciste o neonaziste piccole non attraggono più di tanto perché una parte di pubblico viene attratta dal punto di vista istituzionale da partiti come la Lega e Fratelli d’Italia».
Spiega: «Si capisce anche sentendo i discorsi di insediamento del governo Meloni e l’intervento di La Russa. In Parlamento ogni anno si ricorda Ramelli e non si ricordano gli altri caduti. Ai ricordi delle stragi naziste da Sant’Anna di Stazzema o Marzabotto non c’è mai nessuno del Governo. Una grande interpretazione del quadro istituzionale». Termina Boscarello: «I movimenti in questione, quindi, non crescono proprio perché c’è già chi interpreta: tutte queste parole d’ordine dette dall’estrema destra fondamentalmente vengono già dette a livello istituzionale. In questo momento, se governa la destra istituzionale, la destra estrema sta tranquilla».
La contromanifestazione
Sempre il 17 maggio è stata organizzata una manifestazione in risposta al Remigration Summit. «Insieme alle altre organizzazioni democratiche – si legge nella nota mandata
da Arci – abbiamo chiesto alle autorità cittadine di impedire che la nostra città ospitasse questo incontro». In piazza Duomo Arci, Cgil, Memoria Antifasista, Mai più Lager – NO ai CPR e altre organizzazioni promuovono la manifestazione “Nessuno spazio per l’odio, uniti contro il Remigration Summit” per rispondere a questa nuova corrente di estrema destra che cerca uno spazio di legittimazione nel nostro Paese e nell’Europa intera.
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