Dalla Corea agli Stati Uniti: il femminismo radicale del 4B Movement

Negli Stati Uniti cresce l’interesse per il 4B Movement, corrente femminista proveniente dalla Corea del Sud. In seguito alla vittoria di Trump, ritenuto rappresentante di una classe politica sessista e discriminatoria, il dibattito social si è riempito di voci di donne che incitano al rifiuto di ogni rapporto con il mondo maschile.

Origini e programma del movimento

Un’alleanza fra tutte le donne che sancisce lo sciopero del sesso fino all’ottenimento della pace. È questa, in estrema sintesi, la trama della Lisistrata, l’opera del commediografo greco Aristofane che nel 411 a.C. metteva in scena per la prima volta nella storia il tema dell’emancipazione femminile. A secoli di distanza, il mondo moderno rispolvera la soluzione dell’astinenza per mandare un messaggio forte. Questa volta succede in Corea e a lanciare l’iniziativa sono giovani femministe, che si sono riconosciute sotto un vessillo ben preciso.

Il 4B Movement deve il suo nome al programma proposto dalle attiviste e articolato in quattro parole, tutte inizianti con il prefisso “bi-”, che in coreano indica la negazione. Questo manifesto femminista, quindi, prescrive alle sue aderenti di non avere rapporti eterosessuali (bisekseu), di non avere figli (bichulsan), di non sposarsi (bihon) e di non intrattenere relazioni romantiche (biyeonae) con gli uomini.

Diffusione e approdo negli Stati Uniti

Nato in Corea del Sud negli anni Duemiladieci, il movimento ha attecchito per ragioni socioculturali, ma anche per singoli episodi che hanno sconvolto l’opinione pubblica. Un caso eclatante è stato quello accaduto nel 2016, quando una donna di 34 anni è stata brutalmente uccisa nei pressi della stazione di Gangnam, a Seul. Più che il delitto, a destare scandalo furono le parole dell’assassino: «L’ho fatto perché le donne mi hanno sempre ignorato». Questa frase ha scatenato un’ondata di indignazione verso quella che si ritiene una società misogina e patriarcale, nella quale le donne non possono sentirsi al sicuro.

La Corea è inoltre nota per gli standard di bellezza molto esigenti, specialmente in termini di make up e cura della pelle. Una prima rivoluzione in questo ambito era nata pochi anni prima del 4B Movement al motto di Escape the corset, una protesta contro i canoni estetici ispirata dal concetto del bodypositive. La frustrazione verso le imposizioni sociali di una società percepita come maschilista, nella quale le donne devono conformarsi al volere maschile nei loro comportamenti, nel loro aspetto e nel loro ruolo sociale è ciò che ha alimentato l’attivismo del 4B Movement.

Una donna americana regge un cartello che rivendica maggiore libertà per le donne

Ora una svolta ridimensiona la portata del movimento. Alcune giovani donne negli Stati Uniti hanno avvertito questa stessa indignazione, sposando a loro volta la causa del 4B Movement. Durante e dopo le elezioni, sono molte le donne statunitensi che hanno lamentato la vittoria di un presidente – e di un governo – che non ha l’interesse a tutelare i diritti delle donne e che anzi rischia di inasprire posizioni già diffuse nel Paese, spesso su temi divisivi come l’aborto.

La politicizzazione sui social

Come accade sempre più spesso, ancora una volta politica, attivismo e “trend” globali si mescolano nell’arena più ampia del nostro tempo: i social media. Specialmente TikTok, dove donne americane di tutte le età hanno assorbito i contenuti del 4B Movement e ora vi partecipano secondo la loro personale rielaborazione. In Corea del Sud nasceva come una valvola di sfogo alle pressioni imposte da una società diseguale. Negli Stati Uniti prende la forma di una vera contestazione politica con dei bersagli ben precisi, ovvero Trump e la sua amministrazione.

Matt Gaetz farà parte del prossimo governo Trump

Ampiamente noto è il caso di Stormy Daniels, così come altre accuse a carico del presidente eletto. Ma suscitano scalpore nell’opinione pubblica figure come quella di Matt Gaetz. La sua nomina a ministro della Giustizia, annunciata pochi giorni fa, ha già fatto il pieno di critiche. Gaetz è stato infatti oggetto di un’indagine federale per traffico sessuale di minorenni, conclusasi senza accuse. L’ormai ex deputato, un fedelissimo di Trump, avrebbe partecipato a festini a base di sesso e droga. Peraltro, l’organizzatore dei party, Joel Greenberg, ha già ricevuto nel 2022 una condanna a 11 anni di carcere.

Gli ultimi giorni hanno visto moltiplicarsi su TikTok video di donne che incitano ad aderire al movimento. Così come opinioni di altre donne che pensano che questo non possa servire o che rappresenti un “fraintendimento” della proposta originale. L’impatto del movimento rimane difficile da misurare, tuttavia, ciò che traspare sui social è il malcontento largamente diffuso in una parte consistente della società americana. A due mesi dall’insediamento di Donald Trump, gli Stati Uniti respirano un clima più che mai polarizzato su questioni cruciali.

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