Il Parlamento europeo ha approvato la legge sul ripristino della natura con 336 voti a favore, 300 contro e 13 astenuti. Il mandato permetterà di iniziare i negoziati con il Consiglio europeo, che aveva già approvato la propria versione della normativa.
Che cos’è la legge sul ripristino della natura
La Nature restoration law fissa obiettivi vincolanti per ripristinare gli ecosistemi degradati: almeno il 20% delle aree terrestri e marine compromesse entro il 2030 e la loro totalità entro il 2050. L’idea di fondo è contribuire alla ripresa duratura della biodiversità in tutte le zone terrestri e marine dell’Unione. E, in questo modo, rendere il territorio europeo più resistente agli effetti del riscaldamento globale.
Al centro della legge ci sono gli ecosistemi fluviali, forestali, urbani e agricoli. Tra le varie iniziative, sono previsti interventi per ridurre le barriere che limitano i collegamenti tra i fiumi. Ma anche per migliorare la gestione forestale, aumentare il verde urbano, diminuire l’uso di pesticidi e valorizzare le aree coltivate in modo da favorire la biodiversità.
La legge sul ripristino della natura è uno degli atti legislativi più importanti del Green Deal europeo, il pacchetto di leggi che punta a raggiungere le zero emissioni nette di CO2 entro il 2050.
L’Europarlamento spaccato
Negli ultimi mesi la proposta di legge ha diviso fortemente il Parlamento europeo. Da una parte gli ambientalisti e la sinistra europea. Dall’altra la destra, anche quella estrema. A guidarla, il Partito popolare europeo (Ppe) e il suo leader Manfred Weber.
Dopo aver rigettato la proposta di bocciatura della Nature Restoration Law, l’Europarlamento ha proseguito la giornata con l’esame dei circa 140 emendamenti presentati e si è conclusa con l’approvazione del testo.
Come anticipato, l’approvazione della legge è arrivata con pochi voti di scarto. A fare la differenza sono stati i liberali di Renew Europe, che hanno puntato su soluzioni di compromesso. Ma soprattutto i “franchi tiratori” interni al Ppe, che hanno sfidato le indicazioni di Weber e votato a favore della legge.
Le proteste degli agricoltori
La legge potrebbe ridurre le aree destinate alle attività agricole. È questa la critica del Copa-Cogeca, il sindacato degli agricoltori e delle cooperative agricole europee: «Ridurremmo di fatto la nostra capacità di produrre cibo e saremmo più esposti alle importazioni che noi e tante Ong e organizzazioni considerano rischiose. Vogliamo produrre cibo per i cittadini europei e questa legislazione minaccia seriamente questo obiettivo del nostro settore », ha dichiarato il segretario generale dell’ente, Pekka Pekkonen.