Eco News – Un diario della terra attraverso i giornali – 29 luglio 2022

Ascolta “Eco News – 29 Luglio 2022 – Come cambia l’attivismo per l’ambiente al Climate Social Camp di Torino” su Spreaker.

Qual è l’impatto della crisi climatica e come la stiamo raccontando? Con Eco news proviamo a capirlo ogni settimana con una selezione delle storie più interessanti per capire meglio cosa sta avvenendo ai nostri ecosistemi e come la politica italiana e mondiale le sta affrontando. Un diario per orientarsi tra la stampa verde e le notizie ambientali, ma anche per capire quello che le nostre scelte e il nostro vivere quotidiano possono fare.

In questa puntata:

  • Il rapporto conflittuale tra politica e Fridays For Future
    A Torino, dal 25 al 29 luglio, si sono tenuti due eventi paralleli, il Climate Social Camp e il Meeting europeo di Fridays for Future. La giornata di lunedì è stata una lunga conversazione sull’assenza di Greta Thunberg, l’ispiratrice degli scioperi per il clima e volto dell’ambientalismo contemporaneo. Poi c’è la realtà politica italiana: al Climate Social Camp la campagna elettorale è distante, sembra la storia di un altro pianeta. E nessuno si aspetta ascolto da parte dei partiti, che infatti per ora stanno ignorando quello che succede a Torino. Chissà che prima o poi questa faglia tra partiti e attivismo non possa risanarsi.
  • Quattro cose che le nazioni possono fare per risparmiare energia
    Per prepararsi ai tagli delle forniture di gas russo nei prossimi mesi, martedì l’Unione Europea ha proposto ai paesi membri di ridurre il consumo di gas del 15%Ecco alcune delle cose che tutti i paesi, non solo quelli europei, potrebbero fare per frenare la domanda di energia. Abbassare la temperatura del condizionatore anche di un solo grado potrebbe ridurre la quantità di elettricità utilizzata del 10 percento all’anno, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia. Incentivare il trasporto pubblico potrebbe far risparmiare circa 330.000 barili al giorno di consumo di petrolio. Anche ridurre i limiti di velocità sulle autostrade farebbe calare la domanda di petrolio di almeno 290.000 barili al giorno. Infine, sensibilizzare l’opinione pubblica. A funzionare meglio sono le campagne che enfatizzano come le persone possono risparmiare denaro con le loro azioni.
  •  I dati Ispra sul consumo di suolo
    Nell’arco del 2021, 69,1 chilometri quadrati di territorio italiano sono stati coperti da edifici, infrastrutture, spazi commerciali e logistici, industrie, parcheggi. La media è di circa 19 ettari al giorno, 2,2 metri quadri al secondo. Guardandosi indietro nel tempo, si scopre che tra il 2006 e il 2021 in Italia sono stati consumati 1.153 kmq di suolo, naturale e semi-naturale, a causa dell’espansione delle aree urbane e delle trasformazioni legate a essa. È poco meno dell’estensione della provincia di Imperia. La media mantenuta in questi quindici anni è pari a 77 kmq all’anno.
    Nel complesso, il 7,13 per cento del suolo italiano è coperto da asfalto e cemento: una percentuale ben maggiore rispetto alla media dell’Unione europea (pari al 4,2 per cento).
  • I concerti cercano di diventare più sostenibili

    Milioni di persone affollano concerti e festival durante l’estate. Ma gli esperti dicono che questi spettacoli possono danneggiare il pianeta. I viaggi degli spettatori e degli artisti, insieme all’energia utilizzata dai luoghi per alimentare le esibizioni, spesso richiedono la combustione di combustibili fossili che generano emissioni di gas serra. Sempre più artisti però si impegnano a rendere i loro tour più rispettosi dell’ambiente. Tra le band che hanno fatto di più per affrontare il proprio impatto ambientale ci sono i Pearl Jam. Che hanno iniziato a compensare le emissioni di carbonio stimate dai suoi tour mondiali nel 2003. Per rendere i concerti rispettosi dell’ambiente, i musicisti spesso cercano la guida di coordinatori esterni che possono organizzare iniziative di sostenibilità, un processo che richiede risorse che molti artisti ancora non hanno.

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Valeriano Musiu

Classe 1992. Ho studiato letteratura e cinema, ma nel tempo mi sono appassionato all’ambiente, all’economia circolare e alle questioni di genere. A 24 anni ho seguito Alice nel Paese delle Meraviglie della televisione, lavorando prima nell’intrattenimento e poi nelle news, con in mezzo un’esperienza da copywriter in un’agenzia pubblicitaria. Adesso it’s all about journalism, con la voglia di condividere storie e analizzare i fatti per raccontare il mondo, una parola alla volta.

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