Il caldo record dell’estate scorsa ha causato più di 61.000 morti in Europa. A dirlo un’analisi epidemiologica dell’Istituto per la salute globale di Barcellona, in collaborazione con quello della sanità francese. Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine ha stimato che dal 30 maggio al 4 settembre 2022 ci sono state 61.672 morti attribuibili al caldo.
La ricerca
Il Paese più colpito è stato l’Italia, con un totale di 18.010 decessi, seguito da Spagna (11.324 casi) e Germania. Il nostro Paese si conferma al primo posto anche nei dati relativi al tasso di mortalità da caldo, con 295 decessi per milione, seguito questa volta dalla Grecia (280 morti). Ad essere più colpite sono state le donne (il 63% della mortalità totale) e le persone con più di 80 anni.
«I risultati dello studio confermano che le ondate di calore hanno un impatto significativo sui tassi di mortalità» spiega Raquel Nunes, professoressa di Cambiamento ambientale e salute pubblica presso la Medical School dell’Università di Warwick. Alla luce di questi numeri, appare evidente la necessità di «intervenire per proteggere le popolazioni vulnerabili, aumentando l’efficacia dei piani di prevenzione e adattamento al caldo con lo stanziamento di risorse e l’attuazione di interventi mirati per ridurre le conseguenze negative».
Temperature mai così alte
Quella del 2022 è stata l’estate più calda di sempre, con temperature più alte della media durante tutto il periodo estivo. In particolare, il Paese con il valore maggiore è stato la Francia, che ha registrato un aumento di 2,43°C rispetto ai valori medi per il periodo 1991- 2020, seguita dalla Svizzera e dall’Italia (+2,28°).
«Ci preoccupiamo del limite di un grado e mezzo di riscaldamento climatico da non superare, ma ormai andiamo per i tre» ammette a Repubblica Antonello Pasini, fisico e climatologo del Cnr. Una situazione drammatica che trova riscontro nelle parole del segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres: «Il cambiamento climatico è fuori controllo. Continuando a rimandare le misure necessarie finiremmo in una catastrofe».
Scenari futuri
Se non verranno presi provvedimenti il prezzo da pagare sarà sempre più alto. Gli esperti dell’Istituto di Barcellona hanno calcolato che di questo passo i morti per il caldo saranno 68mila nel 2030, 94mila nel 2040 e 120mila nel 2050. Numeri che devono suonare come campanello d’allarme. I ricercatori avvertono che le popolazioni saranno «sempre più esposte a condizioni estive estreme, sperimentando una mortalità correlata al caldo sempre più elevata». Già in questo periodo stiamo assistendo a temperature sopra la media. Martedì 4 luglio 2023 è stato infatti il giorno più caldo mai registrato sulla Terra.