L’India andrà al voto tra aprile e maggio del 2024. Si tratta del paese più popoloso del mondo, con 1,4 miliardi di abitanti. L’India è una democrazia guidata da Narendra Modi. L’attuale premier è un conservatore del partito Bharatiya Janata Party (Bjp) e punta a essere rieletto per dare al paese una svolta nazionalistica. Attualmente la campagna elettorale indiana si sta giocando con l’utilizzo della tecnologia. A differenza del vicino Pakistan, in India la creazione di video e avatar creati con l’intelligenza artificiale sono strumentali alla costruzione di disinformazione. I partiti si stanno dando battaglia a ritmo di fake news, poi diffuse sui social network.
La creazione delle fake news
La questione della disinformazione strumentale alla campagna elettorale è iniziata alla fine del 2023. Il 30 novembre del 2023 gli elettori indiani si sono presentati alle urne. Il voto era relativo alla legislazione dello stato di Telangana, nel sud dell’India. Il giorno dopo un video ha iniziato a girare su Twitter. Si trattava di una clip di KT Rama Rao, il leader del Bharat Rashtra Samiti che stava governando lo Stato. Il video di Rao invocava gli elettori a votare per il Congress party, oppositore del governo. Ovviamente era finto. Inizialmente la clip era partita da un gruppo Whatsapp privato, ed è stata inserita sul profilo Twitter del partito qualche giorno dopo. Il video era stato creato con l’intelligenza artificiale, ma sembrava vero. Gli elettori non sarebbero mai stati in grado di distinguere la finzione dalla realtà.
Da quel momento è iniziata una cascata di fake news create tramite l’intelligenza artificiale. Tanto che il ministro indiano dell’informazione tecnologica Ashwini Vaishnaw e il primo ministro indiano Narendra Modi hanno dichiarato che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in campagna elettorale è un affronto alla democrazia. L’aspetto incredibile della vicenda è che negli ultimi mesi anche il primo ministro Modi ha attuato questo stratagemma per far vincere le elezioni al suo partito. Al-Jazeera ha riportato che il 40% della campagna elettorale indiana si sta sviluppando attraverso fake news create con l’intelligenza artificiale.
La costruzione della finta realtà
L’Intelligenza artificiale indiana sta addirittura facendo resuscitare i morti. A gennaio del 2024 Dravida Munnetra Kazhagam, leader del Dravida munnetra kazhagam (DMK), che sta comandando lo stato del Tamil Nadu, ha usato l’intelligenza artificiale per creare dei video dello storico leader del partito, M. Karunanidhi. In realtà Karunanidhi è morto anni fa. Kazhagam ha utilizzato dei video del leader defunto per generare degli ologrammi finalizzati a sponsorizzare la propria campagna elettorale del 2024. Questo meccanismo ha creato delle percezioni negli elettori, che sembrano spronati a votare per il DMK.
Ma non si tratta solo di creare ologrammi o finti video. I partiti stanno anche generando numeri di telefono di elettori che non esistono, al fine di ampliare la loro community di whatsapp e Telegram. Questo stratagemma ha come obiettivo di diffondere un’affluenza che in realtà non esiste. Quindi, si stanno gonfiando i consensi. Tutto questo sta rendendo la campagna elettorale complicata, ma soprattutto la sta rendendo fake.
La legislazione
L’India non ha una legislazione che gestisca l’intelligenza artificiale in campo politico. Questo significa che la diffamazione non può essere controllata. Per questo motivo, il governo indiano ha chiesto a Google e ad altre piattaforme di cercare di moderare le fake news relative alle elezioni. Il governo sta cercando di gestire, censurando, la diffusione di disinformazione. Ma così facendo, si è sollevata un’altra domanda: la censura delle fake news in ambito elettorale non va a manipolare le elezioni? La verità è che identificare ogni fake news creata dall’intelligenza artificiale non è un compito facile. Ecco perché l’India proverà a gestire la campagna elettorale dei vari partiti, più che la creazione di ologrammi e video.