Secondo il sito svizzero IQAir, Milano risulta terza nella classifica delle città con i più alti tassi di inquinamento al mondo.
I dati preoccupanti
IQAir rileva la qualità dell’aria nel mondo, combinando i dati delle stazioni di monitoraggio governative. Il sito, inoltre, pubblica una classifica oraria che mette a confronto 95 città del mondo con i dati PM2.5 rilevati. Consultando la graduatoria, aggiornata in tempo reale, alle 13:11 ora locale (vedi foto), Milano risulta perfino prima tra le città più inquinate al mondo. Seguono nella classifica Chengdu in Cina, le due città indiane Kolkata e Delhi al terzo e quinto posto, e Dhaka in Bangladesh al quarto.
L’indice AQI (Air Qaulity Index) a Milano si trova a quota 179. Domenica aveva raggiunto 193. Il dato è particolarmente preoccupante se si considera che è 29.7 volte più alto rispetto a quello indicato dall’Oms. Nella legenda indicata, il valore rientra nella fascia di qualità “non salutare”. IQAir raccomanda quindi di evitare l’esercizio fisico all’aperto e di utilizzare alcuni strumenti di protezione. È consigliato anche di indossare la mascherina all’aperto, di utilizzare purificatori d’aria in casa e di chiudere le finestre.
Le cause
Ad aggravare i livelli di smog ci sono anche le scarse precipitazioni e le temperature sopra le medie di stagione, che hanno fatto ristagnare l’aria. Si assiste infatti alla presenza di una coltre nebbia sia durante il giorno che nelle ore notturne. Questo impedisce il rinnovamento atmosferico con un conseguente accumulo degli inquinanti. Un ulteriore causa è data dall’altissima densità di popolazione, tra le più elevate in Europa, porta alla circolazione di un elevato numero di veicoli.
Inoltre, la vicina pianura padana ospita importanti allevamenti intensivi e numerose coltivazioni agricole che prevedono l’uso di fertilizzanti, che producono ossidi di azoto. Il 54% del Pm2.5 infatti non è prodotto dalle auto, ma dal riscaldamento e dagli allevamenti. Questo evidenzia il perché l’indice di inquinamento della zona sia più alto anche di alcuni Paesi dell’Est che utilizzano ancora il carbone.
Il tavolo con i comuni lombardi
Esiste già un “tavolo istituzionale aperto” con i Comuni lombardi per contrastare lo smog. “Siamo ovviamente a disposizione del Comune di Milano per un dialogo ulteriore. Se l’assessore Grandi chiede nuove misure significa che quelle adottate finora dal Comune hanno fallito” dichiara l’assessore all’Ambiente della Lombardia Giorgio Maione.
Il sindaco Sala invece si dimostra infastidito dallo studio. E asserisce: «Sono le solite analisi estemporanee gestite da un ente privato. Arpa fa altre analisi che dimostrano tutto il contrario».