Nella notte italiana del 4 febbraio, la Crypto.com Arena di Los Angeles ha ospitato la 66esima edizione dei Grammy Awards. Molte nuove regole, tra cui una clausola per escludere dalla premiazioni eventuali brani scritti o composti dall’intelligenza artificiale. Tra i vincitori, Taylor Swift fa segnare il record per l’artista con il maggior numero di premi per l’Album dell’anno. Hanno infiammato la serata anche le polemiche sollevate da Jay-Z e l’arresto del rapper Killer Mike.
Una clausola inedita
È un’edizione rinnovata anche nel regolamento quella dei Grammy Awards 2024. Le nuove disposizioni riguardano principalmente categorie, votanti e nomination. Le nomination per i cosiddetti “Big Four” (Artista emergente, Canzone, Registrazione e Album dell’anno) scendono da dieci a otto. Tre nuove categorie sono state introdotte: Miglior Performance di African Music, Miglior Album Alternative Jazz e Miglior Registrazione Pop Dance, che portano il numero totale a 94.
Ma al di là delle regole che disciplinano l’ordinamento delle premiazioni, l’edizione 2024 ha visto l’introduzione di una clausola sull’eleggibilità dei brani. In seguito alla rapida diffusione dell’intelligenza artificiale nell’industria musicale, la Recording Academy, ovvero l’ente promotore dei Grammy, ha ritenuto opportuno normare l’utilizzo di questa tecnologia. Già a giugno 2023 la decisione definitiva: «Un lavoro che contenga un’autorialità non umana non è eleggibile in alcuna categoria». Una posizione ferrea, che restringe i possibili premiati ai soli autori umani.
Taylor Swift da record
Il fulcro della serata è stato come di consueto la premiazione dei “Big Four”, i quattro premi che, assieme al Miglior Produttore e al Miglior Autore, completano la categoria “generale”. A vincere per la Miglior Registrazione (così si usa tradurre “record”) Miley Cyrus con Flowers, il pezzo che si ritiene essere stato scritto contro l’ex marito, l’attore Liam Hemsworth. La Miglior Canzone, a differenza della Miglior Registrazione, riconosce i crediti di autori e compositori al posto di produttori e ingegneri del suono. A trionfare in questa categoria What Was I Made For?, la ballata di Billie Eilish inclusa nella colonna sonora del film Barbie.
Vincitrice come Miglior Artista Emergente la cantautrice statunitense Victoria Monét, ma è con l’Album dell’anno che si fa la storia. Midnights di Taylor Swift è il disco vincente, il quarto per la popstar, dopo Fearless, 1989 ed Evermore. Con quattro album premiati, la Swift stabilisce un primato, superando Frank Sinatra, Stevie Wonder e Paul Simon, fermi a quota tre. A premiare la reginetta del pop, un’altra superstar, Celine Dion, che si mostra in pubblico per la prima volta dopo una lunga assenza dovuta a una malattia neurologica.
I momenti cult: omaggi, polemiche e un arresto
Non solo le premiazioni hanno fatto notizia. Tra le tante performance degli artisti, sia nominati che semplici ospiti, spiccano le esibizioni “in memoriam”, tributi ad artisti scomparsi di recente. In questa 66esima edizione il momento commemorativo della serata è stato dedicato a Tony Bennett, Clarence Avant, Tina Turner e Sinead O’Connor. A quest’ultima ha reso omaggio Annie Lennox, terminando l’esibizione con un appello per la pace. La Lennox infatti, dopo aver cantato il grande successo della O’Connor Nothing Compares 2 U, ha invocato un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
Non tutti però si sono presentati sul palco con tono pacifista e conciliatorio. Il rapper Jay-Z, dopo aver ricevuto il Dr. Dre Global Impact Award, ha sfruttato il palco per lanciare un attacco alla giuria dei Grammy. L’accusa sarebbe quella di non aver mai premiato la moglie Beyoncé per il miglior Album dell’anno, nonostante si tratti della donna con più nomination nella storia dei Grammy Awards.
Ma se tributi e polemiche sono parte della serata, questa cerimonia sarà ricordata per un fatto più singolare. Il rapper Killer Mike ha vinto tre premi nella categoria Rap (Miglior Canzone, Performance e Album) e si è anche esibito nel corso della serata. Ma la sua uscita di scena è stata di tutt’altro tenore. Coinvolto in una rissa nel backstage poco dopo la sua esibizione, il rapper è stato arrestato dalla polizia e scortato in manette fuori dall’arena.
Un’edizione al femminile
Con i “Big Four” assegnati a quattro donne, la cerimonia 2024 è stata senza dubbio un’edizione al femminile. Non solo Taylor Swift, che ha anche annunciato un nuovo album. Oltre alle già citate Billie Eilish, Miley Cyrus e Annie Lennox, vanno ricordate almeno altre quattro artiste. Tre sono giovani popstar con milioni di ascolti in tutto il mondo: Dua Lipa, SZA e Olivia Rodrigo. La quarta è una ben più anziana Joni Mitchell, che a 80 anni ha cantato per la prima volta ai Grammy. Per lei anche un premio, per il Miglior Album Folk, da aggiungersi ai nove già conquistati.