La guerra tra Israele e la Striscia di Gaza non è soltanto una guerra mediatica, non riguarda solo il riaccendersi di scontri rimasti latenti per anni. Gli ultimi sviluppi dimostrano come il conflitto si giochi anche in termini economici. Infatti, Tel Aviv ha recentemente mosso accuse contro l’UNRWA, sostenendo che alcuni membri dell’agenzia abbiano collaborato agli attacchi del 7 ottobre rivendicati da Hamas. Attualmente sono in corso le indagini per fare maggiore chiarezza, perché la sospensione dell’operato dell’UNRWA nella Striscia sarebbe catastrofico. Ma facciamo un passo indietro.
Cos’è l’UNRWA
L’UNRWA è l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, ed è stata fondata proprio nel 1948, a seguito della creazione dello Stato di Israele, quando è iniziato l’esodo forzato della popolazione palestinese. Oggi, l’UNRWA è indispensabile per la popolazione della Striscia, perché presuppone i principali aiuti umanitari ai cittadini di Gaza. Secondo i dati riportati dall’ONU, due milioni e mezzo di profughi palestinesi dipendono dagli aiuti dell’agenzia. L’UNRWA dichiara che i finanziamenti per gli aiuti forniti sono volontari, e provengono da Stati Donatori. Tra questi, i principali sono Stati Uniti e Germania, ma tantissimi altri paesi occidentali partecipano e collaborano con l’UNRWA.
Si comprende, quindi, come l’interruzione dell’operato dell’agenzia, in una zona di guerra come è la Striscia di Gaza, sarebbe deleterio. È stato dal riaccendersi degli scontri, il 7 ottobre 2023, che si è ricominciato a parlare dell’operato dell’UNRWA. L’agenzia dell’ONU non soltanto fornisce gli aiuti necessari al sostentamento dei profughi palestinesi, ma assicura anche posizioni lavorative a quasi tredici mila persone. Infatti, dall’inizio del conflitto, hanno perso la vita già 152 operatori.
Cosa sta accadendo
Come detto, Israele ha accusato alcuni membri dell’UNRWA di essere coinvolti negli attacchi del 7 ottobre. Sono intervenuti immediatamente sia Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, sia Philippe Lazzarini, Commissario Generale dell’agenzia. Entrambi hanno specificato che, i membri dell’UNRWA presumibilmente coinvolti, sono stati licenziati e sono in corso degli accertamenti per fare chiarezza sulla questione.
Ma la problematica ha avuto un impatto globale devastante per l’agenzia. Infatti, molti paesi occidentali che sostenevano l’UNRWA hanno smesso di fornire i finanziamenti. Tra questi, vi sono i due principali donatori, Stati Uniti e Germania. Ma anche l’Italia, la Svizzera e altri hanno interrotto le donazioni. L’impatto è però anche su Israele; i rapporti tra Tel Aviv e l’ONU si giocano praticamente sulle lame di un rasoio. Sono ai loro minimi storici. Questo anche perché Netanyahu ha mosso le accuse proprio quando la Corte Internazionale di Giustizia, tribunale dell’ONU, ha deciso di non archiviare la causa presentata dal Sudafrica. Questa, era relativa alle accuse di genocidio, da parte israeliana, contro la popolazione palestinese della Striscia.
Gli USA e il processo
Il caso UNRWA sta andando avanti ormai da giorni. Gli ultimi aggiornamenti fanno riferimento al 30 gennaio 2024, riguardano prevalentemente le dichiarazioni statunitensi in merito alla questione. Gli Stati Uniti danno un contributo di circa 338 milioni di dollari. Hanno interrotto i finanziamenti, sostengono che non riprenderanno fino a che non vi sarà completa chiarezza. Gli USA pretendono di sapere quale sia il vero operato dell’UNRWA, chi vi collabori e come si muova sul territorio.
Nel frattempo, Guterres si dichiara inorridito dagli sviluppi delle indagini. Queste, vedono coinvolti dodici operatori dell’UNRWA che sembrano effettivamente colpevoli degli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Secondo quanto riportato da Repubblica, alcuni di questi avrebbero fornito munizioni e altri partecipato proprio alle violenze. L’escalation contro l’UNRWA sembra inarrestabile, Tel Aviv richiede le dimissioni del capo dell’agenzia. Nonostante ciò, l’UNRWA continua a difendersi e, Guterres e Lazzarini sostengono a gran voce la necessità di non interrompere gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.