Macron: «È tempo di una Francia più giusta e forte»

Macron_Francia

È tempo di ‘riarmo sociale’ in Francia. Nella serata del 16 gennaio, il capo di Stato francese Emmanuel Macron ha riunito, per la seconda volta dal 2017, la stampa nel palazzo dell’Eliseo. Il motivo? Annunciare una serie di misure, rivolte principalmente verso la scuola, alla ricerca della perduta unità nazionale.

Le misure per la scuola

Sullo sfondo il tricolore francese e davanti a lui una folla di giornalisti. Macron ha aperto il suo discorso di inizio anno, facendo riferimento alla necessità di ritornare a «une France plus juste et plus forte».

A partire dall’anno scolastico 2024, saranno raddoppiate le ore di educazione civica, integrate con lo studio dei testi fondatori. Tornano anche il teatro e storia dell’arte. Macron ha espresso il desiderio di rendere obbligatori, per tutti gli studenti delle medie fino alle superiori, corsi di recitazione.

Macron_Francia_scuola
Macron ha sottolineato la necessità di ritornare a «une France plus juste et plus forte»

Lo scopo della misura sarebbe quello di ritrovare e riapprezzare il valore del patrimonio artistico e culturale francese. Ma anche allontanare i giovani dagli schermi. «I bambini trascorrono troppo tempo online, bisogna stabilire quante ore al giorno è sano farglieli utilizzare».

Altro grande annuncio è la sperimentazione dell’introduzione della divisa scolastica obbligatoria. Ampiamente caldeggiata dalla first lady, Brigitte Macron, il fine dell’uniforme uguale per tutti sarebbe quello di «cancellare le differenze». Differenze che includono anche abiti religiosi e etnici. Infine, l’ultimo annuncio riguardante la scuola sarebbe l’introduzione dello studio della Marsigliese, l’inno nazionale, a partire dalla prima elementare. «Bisogna ritrovare la coscienza dei simboli nazionali».

 Congedo parentale? No, congedo ‘de naissance’

Durante il discorso, Macron ha anche annunciato la creazione di un congedo de naissance per rimpiazzare il congedo parentale. «Sarà pagato meglio» e durerà 6 mesi per entrambi i genitori. Questo provvedimento va a inquadrarsi nel piano di rilancio della natalità, per far fronte al forte calo che ha colpito il paese. La misura, infatti, è stata annunciata a pochi giorni dal comunicato dell’Insee, l’istituto nazionale di statistica francese, che ha evidenziato il problema. Con 700.000 bambini nati nel 2023, il calo della nascite Oltralpe sarebbe il peggiore dal dopoguerra. Macron ha inoltre sottolineato che «il calo di natalità è esacerbato anche dalla progressiva infertilità maschile e femminile».

 Le polemiche sulla nuova ministra dell’Educazione

Verso la fine dell’ora e venti di comunicato, Macron ha, infine, fatto riferimento al problema delle supplenze e delle lunghe assenze degli insegnanti negli istituti scolastici. Un problema che ha spinto la nuova ministra dell’Educazione, Amélie Oudéa-Castéra, a trasferire i suo figli in una scuola privata.

Francia_Macron
La nuova ministra dell’Educazione, Amélie Oudéa-Castéra

«Ero stufa delle tantissime ore di assenza dell’insegnate, mai recuperate». Lo scivolone ha scatenato una bufera in Francia, facendo scattare una richiesta di dimissioni da parte dell’opposizione. Pesanti critiche anche sui social, dove migliaia di genitori hanno accusato la ministra di disprezzare la sua stessa responsabilità, ovvero la scuola pubblica francese.

 

A cura di Vittoria Fassola

Vittoria Giulia Fassola

Classe 2001. Ligure e anche un po' francese. Laureata in International Relations and Global Affairs, all'Università Cattolica di Milano. Mi interesso di politica estera e di tutto ciò che penso valga la pena di raccontare. Il mio obiettivo? Diventare giornalista televisiva.

No Comments Yet

Leave a Reply