Si è aperta lunedì 15 gennaio la 54esima edizione World Economic Forum, a Davos. Al centro delle discussioni, che si estenderanno fino al 19 gennaio, numerosi temi caldi. Dal cambiamento climatico all’intelligenza artificiale. Ma anche la «ricostruzione della fiducia, per rilanciare la crescita economica in un mondo sempre più frammentato e scosso dalle guerre». I partecipanti che si stanno incontrando nelle Alpi svizzere sono 2800 tra manager, politici, banchieri e giornalisti di 120 paesi diversi. Circa 60 i capi di stato presenti. Tra questi anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, alla sua prima apparizione al World Economic Forum di Davos. Presenti anche Ursula Von Der Leyen, il Premier cinese Li Qiang e il segretario di Stato americano Anthony Blinken.
Di cosa si è discusso finora
La presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, ha ribadito la necessità di continuare a sostenere l’Ucraina. «Questo non è il momento per il conflitto o la polarizzazione, è il momento di costruire fiducia, di guidare la collaborazione globale più che mai». Ha inoltre assicurato che «l’Europa può e deve prendere il comando nel dare forma alla risposta globale alle sfide».
The world faces serious risks, says @vonderleyen, President of the @EU_Commission, as she cites building trust as a vital step in tackling such challenges. #wef24 pic.twitter.com/8WLxZ4CeMD
— World Economic Forum (@wef) January 16, 2024
La ricostruzione della fiducia per favorire lo sviluppo economico è un concetto ribadito anche dal premier cinese Li Qiang. La necessità di ricostruire fiducia, ha dichiarato il premier cinese, «viene prima di tutto dalla nostra aspirazione comune per un futuro migliore per l’umanità e dalla nostra volontà comune di lavorare insieme in questa prospettiva». «Non importa come cambierà la situazione mondiale, la Cina aderirà alla sua politica nazionale di apertura verso il mondo esterno». «Scegliere il mercato cinese non è un rischio ma un’opportunità», ha concluso.
Clima, salute e nuove tecnologie
Al centro delle discussioni anche l’utilizzo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, la lotta al cambiamento climatico e la sanità mondiale. Sul tema è intervenuto Bill Gates, anch’egli presente al World Economic Forum. Gates ha dichiarato di essere ottimista sulle aziende impegnate nella lotta al cambiamento climatico.
Una lotta che secondo lui sarà potenziata grazie all’uso dell’intelligenza artificiale: «L’IA è il più grande salto in avanti della nostra epoca». Secondo il fondatore di Microsoft, l’IA porterà benefici alla sanità specialmente nei Paesi in via di sviluppo: «In quei Paesi spesso ci sono meno dottori, e tramite l’intelligenza artificiale potremo fornire consulenza medica in tempo reale e ritagliata su misura sulle condizioni del Paese». E conclude: «se ci si vuole preoccupare dell’impatto climatico, la spesa per la salute dovrebbe aumentare, non diminuire».
È giunto nella mattinata di oggi anche il messaggio di Papa Francesco. Il Pontefice ha posto l’accento sui conflitti bellici e le ingiustizie alla base di essi. «La fame, che continua ad affliggere intere regioni del mondo, anche se altre sono segnate da eccessivi sprechi alimentari. Lo sfruttamento delle risorse naturali continua ad arricchire alcuni Paesi lasciando invece intere popolazioni, che sono i naturali beneficiari di queste risorse, in uno stato di indigenza e povertà». Infine lo sfruttamento della manodopera e dei salari bassi. «Com’è possibile – chiede Papa Francesco – che nel mondo di oggi le persone continuino a morire di fame, a essere sfruttate, condannato all’analfabetismo, privo di cure mediche di base e lasciato senza tetto?»
La lettera dei 250 miliardari: «Tassateci»
Oltre 250 super ricchi hanno chiesto ai grandi riuniti per il World Economic Forum di Davos di introdurre tasse patrimoniali perché possano contribuire a pagare migliori servizi pubblici in tutto il mondo. «La nostra richiesta è semplice: vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della societa», questo quanto si legge in una lettera aperta pubblicata dal The Guardian. «Ciò non modificherà radicalmente il nostro tenore di vita, né priverà i nostri figli, né danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni. Ma trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro futuro democratico comune». Tra i firmatari c’è l’erede della Disney, Abigail Disney, l’attore britannico Brian Cox, interprete nella serie Succession, ma anche Valerie Rockefeller, erede della dinastia statunitense.
Zelensky al World Economic Forum
Al Forum di Davos ha presenziato anche Volodymyr Zelensky. Prima del suo intervento il presidente ucraino ha incontrato il segretario di Stato americano Anthony Blinken. «Abbiamo discusso dell’ulteriore cooperazione in materia di difesa tra Ucraina e Stati Uniti. La difesa aerea e le capacità a lungo raggio sono particolarmente importanti per il nostro Paese», ha scritto Zelensky su X ringraziando gli Stati Uniti per il «costante e potente aiuto all’Ucraina».
Nel corso del suo intervento il presidente ha colto l’occasione per ribadire la necessità di un continuo sostegno all’Ucraina: «Dobbiamo ottenere una superiorità aerea per l’Ucraina come abbiamo ottenuto quella nel Mar Nero. Possiamo farlo».
Zelensky ha sottolineato come la sua lotta per la democrazia non riguardi solamente l’Ucraina ma sia una questione che influenzerà l’intero mondo libero: «Se qualcuno pensa che questo riguardi solo noi, che riguarda solo l’Ucraina, si sbaglia».
«La guerra finirà con una pace giusta e stabile, e vogliamo che siate parte di questa pace a partire da ora. Abbiamo bisogno di voi», ha poi affermato il leader ucraino rivolgendosi alla platea. «Qui in Svizzera abbiamo dato un contributo chiave», ha aggiunto. Il riferimento era agli incontri sulla formula di pace ucraina e alla decisione di organizzare un summit per la pace in territorio elvetico.
Il presidente Ucraino ha inoltre colto l’occasione del World Economic Forum per ricordare alle élite imprenditoriali presenti l’importanza del loro sostegno in vista della ricostruzione una volta conclusa la guerra.
La critica alle sanzioni
Nella parte conclusiva del suo intervento Zelensky ha criticato le sanzioni nei confronti della Russia di Putin. «Come possiamo essere soddisfatti di sanzioni che nemmeno bloccano la produzione di missili russi? In ogni razzo russo ci sono componenti chiave di Paesi occidentali, è un fatto. La pace si potrà avvicinare solo assicurando che le sanzioni funzionino al 100%».
A cura di Tommaso Ponzi e Riccardo Rimondini