Matteo Salvini ha presentato “L’Italia dei Sì 2023-2032” all’Innovation District di Rho. L’iniziativa, promossa dal Ministero delle Infrastrutture, fa tappa a Milano per illustrare a imprese e amministrazione di opere e progetti. Ponte sullo stretto, strade, ferrovie, alloggi e, ovviamente, il ruolo trainante della Lombardia.
2032: L’anno della svolta
La scelta dell’anno non è casuale. Secondo il Ministro degli Interni, nel 2032 i progetti da tempo promessi dalla politica italiana verranno completati.
Salvini si è concentrato su un cavallo di battaglia del suo dicastero: il Ponte sullo Stretto. Cercando di far capire i vantaggi economici che la realizzazione della struttura porterebbe anche agli imprenditori lombardi, il ministro ha citato un report di Open Economics.
Secondo il think-tank, il ponte porterebbe a un aumento di Pil pari a 20 miliardi per l’Italia, 5 miliardi per la Lombardia e numerosi benefici per gli ingegneri e operai specializzati della regione. Benefici che si dovrebbero concretizzare in circa 10mila nuovi posti di lavoro nel primo anno di cantiere. Ha poi concluso dicendo che per rendere un paese competitivo è essenziale non avere zone con disoccupazione giovanile da record europeo, quindi, l’incremento di lavoro nel Sud porterà benefici per tutti.
Altro punto cruciale è stato la realizzazione della TAV. Il Ministro Salvini ha lanciato una stoccata alle forze politiche contrarie, sostenendo che sarebbe «più intelligente spendere soldi per finire il buco sotto la montagna che per riempirlo». E ha ribadito che visiterà il cantiere di Chiomonte (Torino) lunedì 18 dicembre per sottolineare la necessità dell’opera.
L’ultima grande promessa è stata il completamento della metro C di Roma, in cantiere da più di venti anni. Si tratta di un progetto da tempo promesso ai cittadini della capitale. Un’opera di ingegneria definita «incredibile» dal Ministro, per la difficoltà di realizzazione legata alla presenza di reperti archeologici e siti culturali.
Scioperi e Trasporti
Un altro punto della conferenza è stato lo sciopero dei mezzi di venerdì 15 dicembre. «Ho esercitato i diritti e i doveri del ministro dei trasporti», ha dichiarato Salvini. Il leader del carroccio, che martedì aveva già annunciato su Instagram di aver firmato per evitare lo stop, ha voluto nuovamente sottolineare il suo impegno nella riduzione degli orari di astensione dal lavoro.
Sulle ferrovie ha poi aggiunto come, al momento, non ci sia nessun progetto di valorizzazione e privatizzazione della società: «Sicuramente non accetterei alcuna svendita per coprire il debito». Tuttavia, Salvini non esclude di considerare le offerte di privati con voglia di investire per modernizzare FS.
A cura di Elena Cecchetto, Alberto Manni, Cosimo Mazzotta, Tommaso Ponzi, Rebecca Saibene, Ettore Saladini