I carabinieri di Dolo (Venezia) continuano le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due 22enni scomparsi in Veneto da sabato sera. Le forze dell’ordine devono decidere su quale zona concentrare le operazioni, tra i territori di Vigonovo e Pordenone, dove l’auto dei giovani è stata individuata. La città di Venezia ha messo a disposizione sessanta volontari di Protezione civile per ritrovare i ragazzi, di cui non si ha alcuna notizia da 5 giorni. Le ricerche si allargano anche oltre il confine, fino all’Austria.
Il giorno della scomparsa
Secondo le ultime ricostruzioni, sabato pomeriggio Filippo e Giulia si sarebbero visti al centro commerciale “Nave de Vero” di Marghera intorno alle 18. Alle 22:43 Giulia ha mandato l’ultimo messaggio alla sorella Elena. Intorno alle 23 il cellulare di Filippo si è agganciato a una cella telefonica nell’area di Fossò. Poco dopo un vicino di casa di Giulia ha raccontato di aver visto i due litigare in auto in un parcheggio poco lontano dall’abitazione della ragazza. Alle 23.30 la vettura, una Fiat Grande Punto nera, è stata ripresa da una telecamera di videosorveglianza nella zona industriale di Fossò, dove sono state rinvenute macchie di sangue. Poi è stata immortalata nel Trevigiano.
L’auto è stata rilevata in Friuli e la mattina seguente nel Bellunese. Sarebbe stata avvistata l’ultima volta mercoledì mattina alle 9:30 a San Candido, in Alto Adige, proprio in direzione Austria.
Giulia si sarebbe dovuta laureare in giornata
La ragazza non doveva arrivare al giorno della laurea in Ingegneria biomedica prevista per giovedì 16 novembre, perché questo avrebbe significato un punto di non ritorno nel rapporto con l’ex fidanzato Filippo Turetta. Questa l’ipotesi che sta prendendo piede per spiegare la sparizione 5 giorni fa dei giovani. Era una studentessa dell’Università di Padova, ma l’iter di laurea è stato “congelato”. La ragazza, infatti, non aveva convalidato l’ultima versione della sua tesi.
Le parole del legale di Giulia
«Non abbiamo ad oggi dati certi, nemmeno per affermare che Giulia sia trattenuta dall’ex fidanzato contro la sua volontà. Non c’è neppure alcun elemento contrario per dire che i ragazzi non siano vivi». Lo dice all’ANSA l’avvocato Stefano Tigani, il legale che sta assistendo la famiglia di Giulia. Tigani non commenta le indiscrezioni su presunti avvistamenti nel Nord Italia della Fiat Punto su cui si trovavano i due ragazzi. Conferma però che, dalle informazioni date alla famiglia, si ritiene che l’ultima rilevazione elettronica attendibile del passaggio della vettura risalga a domenica mattina, intorno alle ore 9, sulla strada (la 51 di Alemagna) che da Cortina porta a Dobbiaco. «Siamo convinti che siano vivi. Filippo, riportacela», ha commentato il padre di lei.