Il 4 ottobre le Borse europee si muovono con cautela, all’indomani di una seduta in cui l’unico successo è stato quello dei Btp valore, che oggi nella terza giornata di collocamento sfiorano i 12 miliardi.
In Italia il rendimento decennale dei Btp (Buoni del Tesoro poliennali) classici è al 5%, mai così alto dal 2012. Anche lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi torna a livelli allarmanti, rimanendo sotto la lente d’ingrandimento di Borse e analisti. E si vanno confermando le future politiche monetarie della Federal Reserve (Fed) e della Banca centrale europea (Bce) sui tassi d’interesse.
Gli indici europei
Milano accusa il colpo delle scorse sedute ma regge e rimane vicina alla parità. Ogg -0,17% per il FTSE MIB.
Nel resto del Vecchio Continente la situazione è simile, con il DAX di Francoforte al +0,10% e il CAC 40 di Parigi che perde il -0,32%. L’IBEX 35 a Madrid non è da meno, e segna un -0,68%. Infine Londra, la peggiore in cui il FTSE 100 fa registrare un -0,77%.
La grande attesa è quella per le prossime mosse delle banche centrali. Le dichiarazioni di molti rappresentanti della Federal Reserve hanno confermato la volontà di mantenere di tassi alti per molto tempo. Dello stesso parere anche la presidente della Bce Christine Lagarde, che ribadisce una politica monetaria restrittiva.
«Riteniamo che i tassi d’interesse abbiano raggiunto livelli che contribuiranno al ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo a medio termine», cioè quello del 2%. Queste le parole della Lagarde oggi a Francoforte, in una conferenza sulla politica monetaria.
Piazza Affari oggi
Milano torna a brillare, con alcuni exploit degni di nota. Primo tra tutti quello di Banca MPS (Monte dei Paschi di Siena) che trascina Piazza Affari con una crescita del +4,64%. Seguono Campari (+2,83%) e gli energetici con Saipem (-1,26%) ed Enel (+0,73%) che provano a recuperare dopo le sedute negative, ma rimangono incerti a causa delle oscillazioni nel prezzo dell’energia.
Chiude in terreno negativo Prysmian (-1,65%), che si riaggiusta dopo il picco dei giorni scorsi a seguito dei nuovi contratti in Germania per un valore di oltre un miliardo. Male Pirelli (-1,1%), dopo la decisione a sorpresa degli investitori cinesi di disdettare l’allineamento del voto. Soffre Tenaris (-2,23%) ma anche Leonardo (-2,08%), nonostante la recente assegnazione di un progetto Ue per la centrale contro le cyber minacce.
Torna l’allarme spread
Rieccolo. Lo spread sta tornando in questi giorni a far parlare di sé. E se oggi il differenziale tra i btp italiani e i bund tedeschi tocca i 196 punti allarmando le Borse e l’Italia, il vero problema sono i rendimenti.
Il decennale italiano benchmark ha toccato infatti il 5,01%, percentuale massima dal 2012. Ma non siamo i soli. Anche il rendimento del Bund tedesco è a quota 3%. In questo caso non accadeva da metà 2011.
Materie prime e valute
Nel mercato valutario il cambio tra euro e dollaro si conferma ai minimi da dicembre. Adesso le due monete si scambiano a 1,05 – dopo il minimo di 1,045 – dollari per un euro, confermando i risultati della vigilia. Il cambio tra euro e yen giapponese è invece a 156.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio è sceso molto: il Brent nei future di dicembre arretra a 87,3 dollari al barile, mentre il Wti novembre si trova poco più in basso, a 86,4 dollari al barile. Aumenti oggi per il gas naturale liquefatto. Il TTF di Amsterdam è in rialzo del 2%, per un totale di 37,8 euro al megawattora.