Dopo la débâcle di ieri, quella del 3 ottobre è stata un’altra giornata sofferta per le Borse in Europa. Tra gli analisti aleggia il dubbio che gli indici abbiano raggiunto i loro massimi già nelle scorse settimane e che si stia entrando in una fase di aggiustamento.
L’economia «sta ancora attraversando la ripresa dopo la pandemia», ha affermato nel suo ultimo intervento il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, alludendo al momento di difficoltà ma senza far trapelare indizi sul futuro delle politiche monetarie Usa.
Vediamo la situazione più nel dettaglio.
I mercati europei
L’andamento delle Borse in Europa è stato influenzato dalle prospettive di recessione e dalle politiche monetarie e sui tassi d’interesse. A Milano il FTSE MIB ha fatto registrare un -1,27%.
Le altre Borse in Europa non hanno avuto sedute migliori. A francoforte il DAX ha ottenuto un -1,06%, mentre a Parigi il CAC 40 ha concluso al -1,01%. Anche Madrid e Amsterdam hanno viaggiato in terreno negativo, segnando a fine giornata rispettivamente un -1,65% e un -0,62%. Limita i danni rispetto alle altre piazze Londra, dove il FTSE 100 ha registrato una diminuzione del -0,5%.
Piazza Affari oggi
Le prime 48 ore della settimana sono state da dimenticare per i titoli italiani. A soffrire maggiormente oggi sono i settori dell’energia e dei servizi. Male Prysmian dopo l’exploit degli scorsi giorni (-5,15%), ma anche Nexi (-3%) ed Enel (-2,54%). Reggono Saipem e Tenaris, rispettivamente al -0,36% e al +0,69%.
Tra le poche mosche bianche si segnala l’andamento positivo di Banca MPS, che prova a recuperare dalle sedute negative della scorsa settimana, con un aumento in giornata dell’1,06%. L’andamento in controtendenza è probabilmente dovuto all’attesa su cosa farà il Tesoro del pacchetto azionario della banca nelle sue mani.
L’economia internazionale
Evergrande, il colosso che da mesi mette a repentaglio la tenuta del comparto immobiliare di Pechino, è tornato in Borsa col botto: +28,31% nella prima giornata di contrattazioni dopo il ritiro della scorsa settimana. C’è da dire che le azioni Evergrande valgono comunque meno di mezzo dollaro dopo il tracollo del gigante cinese. Al momento ad Hong Kong il prezzo fissato è di 0,41 dollari per azione.
Una notizia solo apparentemente lontana dagli interessi degli investitori occidentali, che rimangono attenti alle dinamiche del mercato immobiliare cinese, che coinvolge una grossa fetta della popolazione mondiale. Le indagini sul fondatore, Hui Ka Yan, sono in corso.
Aldilà delle Borse in Europa, anche i mercati internazionali vivono momenti di incertezza. In primis Wall Street che non ha aperto con entusiasmo. Il Dow Jones è al -1,28%, mentre i tecnologici con il Nasdaq sono giù al -1,82%. L’S&P500 invece registra al momento della chiusura delle Borse in Europa un -1,47%.
Appesantiti anche i mercati orientali. L’indice Nikkei giapponese – non premiato dalla fiducia record delle imprese nipponiche – ha ceduto l’1,83%. Discordanti le piazze cinesi, con Shangai che regge (+0,10%) e Hong Kong che scivola del 3% in una sola giornata.
Materie prime, valute e spread
Il petrolio continua la sua lenta discesa, confermando un aggiustamento in negativo dei prezzi. I mercati sembrano aver assorbito il colpo, dopo l’annuncio dei tagli alla produzione dell’Arabia Saudita per l’oro nero nel 2023. Al momento il Brent vede il prezzo del petrolio poco sopra i 91 dollari al barile.
Il gas naturale, valutato in Europa dal TTF di Amsterdam, è sui 37,50 euro per megawattora per i futures di novembre. Un calo dell’4,5% nalle ultime 24 ore, incoraggiato dalle buone notizie sulle forniture dellA Total dalla Norvegia. Sul fronte monetario, l’euro continua la sua fase di progressivo indebolimento nei confronti del dollaro Usa. Al momento il cambio euro-dollaro è a 1,057 dollari per un euro, confermando l’ottimo andamento della moneta Usa.
Lo spread che tanto ha preoccupato negli scorsi giorni, andando a toccare anche i 200, è sotto controllo. Il differenziale di rendimento tra i Btp italiani e i Bund tedeschi è a 195 punti. Il rendimento Btp decennale oggi sfiora il 4,9%.
Btp valore, seconda giornata
I Btp valore si dimostrano il protagonista finanziario italiano degli ultimi giorni. Nella seconda giornata di collocamento, le obbligazioni quinquennali valide fino all’ottobre del 2028 segnano un incasso complessivo di oltre 8 miliardi di euro. Si stima che il rendimento di questa obbligazione renda ai risparmiatori fino al 4,50%.
A rendere speciali i Btp valore è il fatto che danno a chi li possiede un po’ più di soldi nel tempo, come un piccolo bonus. Questi soldi extra si chiamano cedole crescenti, cioè dividendi maturati da una obbligazione che saliranno nel tempo. Ci sono tassi d’interesse fissati in anticipo, ma essi aumentano man mano che il tempo passa, seguendo un sistema chiamato step-up.