Ridurre l’utilizzo di combustibili fossili, accelerare la transizione verso le energie rinnovabili e raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica, cioè una situazione di equilibrio tra le emissioni di anidride carbonica e la loro rimozione dall’atmosfera. Sono questi gli obiettivi della nuova legge federale sul clima, approvata in Svizzera domenica 18 giugno con il 59,1% dei voti a favore.
Con la votazione della nuova Legge federale, che rende vincolante il raggiungimento della neutralità climatica, la Svizzera si aggiunge ai 25 paesi che hanno già una legislazione in questo senso. Si tratta, ad esempio, di Francia, Spagna, Germania, Danimarca, Giappone e Corea del Sud.
Cosa prevede la legge, nel dettaglio
Il primo obiettivo è ridurre progressivamente l’uso di petrolio e gas attraverso l’erogazione di incentivi finanziari fino a 200 milioni di franchi all’anno. Lo scopo è sostituire gli impianti di riscaldamento a gas, più inquinanti, e per migliorare l’isolamento termico degli edifici.
Otterranno incentivi finanziari anche le aziende che investiranno in tecnologie innovative per ridurre le proprie emissioni. Per i settori hard to abate, cioè quelli più difficili da decarbonizzare (come ad esempio le acciaierie), si prevede invece l’utilizzo di tecnologie come il Carbon capture & storage: si tratta di sistemi in grado di catturare la CO2 dall’atmosfera e stoccarla in giacimenti di gas esauriti.
Accelerare sulle fonti energetiche rinnovabili
Un altro punto fondamentale stabilito dalla Legge è l’accelerazione della transizione verso le energie rinnovabili. Nel 2021 in Svizzera
il 67,2% di tutta la produzione netta di elettricità proviene da fonti rinnovabili, soprattutto da centrali idroelettriche e, a seguire, fotovoltaico, eolico e biomassa. La quota restante viene prodotta in centrali nucleari (30,8%) e da centrali termiche convenzionali e centrali di teleriscaldamento (2%).
La produzione interna al Paese, tuttavia, rappresenta solo il 30% del consumo energetico totale: il restante 70% viene importato da altri paesi e deriva soprattutto da combustibili fossili.
Gli effetti della crisi climatica in Svizzera
Secondo quanto riportato dalla testata Swiss Info, la Svizzera già sta facendo i conti con gli effetti della crisi climatica. Dall’inizio delle misurazioni nel 1871, infatti, si è registrato un aumento della temperatura di 2,5 °C. Anche per questo, sono diventati più frequenti eventi climatici estremi come frane, inondazioni e siccità, che hanno colpito soprattutto l’agricoltura.
L’approvazione della nuova legge sulla neutralità climatica è nata come una controproposta alla “Iniziativa per i ghiacciai”, che proponeva misure più drastiche per cercare di evitare lo scioglimento dei ghiacciai legato alla crisi climatica. La Svizzera ha perso la metà del volume dei suoi ghiacciai negli ultimi cent’anni, ma la crisi sta peggiorando: un ulteriore 12% di questo volume è andato perso solo tra il 2016 e il 2022.