Il Tribunale di Trento ha sospeso anche l’ultimo decreto emesso da Maurizio Fugatti per l’abbattimento dell’orsa JJ4. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento fin dal principio si è espresso a favore della soppressione del plantigrado. L’animale che il 5 aprile scorso ha ucciso Andrea Papi. E aveva emanato un’ordinanza in tal senso. Le proteste delle associazioni animaliste, però, hanno fatto cancellare anche la seconda disposizione.
Lo scontro Fugatti-animalisti
Fugatti basandosi sul parere dell’Ispra, l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, pochi giorni dopo il primo decreto ne aveva emesso un altro. L’obiettivo era sempre lo stesso: eliminare l’animale. E il governatore aveva giustificato l’azione dicendo: «È un atto dovuto, considerato il parere scritto di Ispra. Sostanzialmente non cambia nulla: la nostra posizione è che si debba andare verso l’abbattimento dell’esemplare, proprio in base a quanto rileva Ispra sulla sua pericolosità. Anche la questione del trasferimento non si pone proprio per la pericolosità rilevata da Ispra».
Una linea dura che non ha lasciato spazio nemmeno al possibile spostamento di JJ4 in altra sede, come per esempio la Slovenia. La posizione si è scontrata con quelle delle associazioni Enpa, Leidaa e Oipa che hanno impugnato il decreto emesso da Fugatti. E il Tar di Trento ha accolto il ricorso, congelando la soppressione.
«Siamo molto soddisfatte – hanno dichiarato l’ avvocata Rosaria Loprete, difensore della Leal, e l’avvocata Giada Bernardi, difensore di tutte le Associazioni intervenute – . Il decreto impugnato è frutto di una personale ed errata interpretazione da parte della PAT del parere dell’ Ispra oltre che ennesimo atto di accanimento contro l’orsa jj4, nonostante la presenza di strade alternative e percorribili». Soluzioni che secondo i legali degli animalisti ci sono e possono essere usate. «Nel 2021 due plantigradi, Dj3 ed M57 sono stati trasferiti in Germania e in Ungheria», hanno sottolineato Loprete e Bernardi.
Le parole dell’onorevole Brambilla
Anche Michela Brambilla, presidente della Lega per la difesa degli animali e dell’ambiente ha manifestato solidarietà nei confronti dell’orsa. L’onorevole, avvalendosi del suo titolo parlamentare, ha visitato il centro blindato di Casteller per vedere di persona JJ4. «Siamo lieti che il Tar abbia dato uno stop all’ossessiva guerra di Fugatti nei confronti degli orsi del Trentino – ha dichiarato Brambilla -. Jj4 è rinchiusa al Casteller e pertanto non può certamente nuocere a nessuno».
La leghista ha sottolineato che il Ministero dell’Ambiente è contrario all’uccisione dell’orsa. «Il decreto di abbattimento che la giustizia amministrativa ha sospeso grazie al nostro ricorso è stato emanato in totale spregio della pronuncia del Ministero dell’Ambiente. L’organo si è detto contrario all’uccisione dell’orsa e sta studiando il percorso per il suo trasferimento in area destinata, oltre che in spregio dei sentimenti di amore e rispetto degli animali che l’Italia sta dimostrando nei confronti di Jj4, dei suoi cuccioli e della sua sorte.
Brambilla conclude sollecitando Fugatti a cambiare idea. «Mi auguro che il presidente e la sua giunta ora la smettano di seminare paura e odio nei confronti degli orsi del Trentino: non è questo il modo di gestire la vicenda. La narrazione degli orsi killer arreca un serio danno al turismo, così importante per l’economia della provincia di Trento». Fugatti, intercettato fuori dalla sede Lega di Milano, ha confessato di «dover ancora leggere le carte». La vicenda è tutt’altro che conclusa e la battaglia politica è solo all’inizio.