A metà marzo lo storico platano di Giannasi, in piazza Buozzi, avrebbe dovuto essere abbattuto ma l’assessora all’Ambiente Elena Grandi ha rimandato il taglio. Per il Comune di Milano sono “i custodi della città” e vengono protetti da una legge che ne impone il censimento periodicamente. Sono i 13 alberi monumentali milanesi.
Il platano di Porta Romana
I platani sono la specie con più esemplari storici. A Porta Romana si trova il Platano del Giardino Balzen-Foà che si estende su un’area giochi molto frequentata. Il diametro del tronco misura 195 centimetri ed è colonizzato da funghi degradatori del legno che, per il momento, non ne compromettono la stabilità. Tuttavia, per una maggiore sicurezza, sono state collocate delle funi a sostegno dei rami più bassi che si protendono sui giochi utilizzati dai bambini.
La storica Quercia Rossa dei Navigli
Percorrendo viale Beatrice d’Este e viale Gian Galeazzo si giunge all’albero monumentale più famoso della città: la Quercia Rossa di piazza 24 maggio. Nacque nel 1895 e nel 1924 venne trapiantata sulla Darsena meneghina. Dopo essere sopravvissuta a due guerre mondiali è diventata la prima pianta “in memoria”. Infatti, è dedicata a tutti i caduti per la patria dei quartieri di Porta Ticinese e Porta Lodovica. Già nel 2007 si erano verificati dei problemi strutturali ai quali sono seguiti interventi di consolidamento. La pianta era già sostenuta cavi e colonnari in legno. Nel 2018, per una maggiore sicurezza, è stata realizzata una struttura piramidale in acciaio a cui sono ancorati dei cavi in acciaio che sostengono dall’alto i rami.
Il 7 febbraio 2022 il forte vento di Favonio che ha interessato la città ha danneggiato in maniera importante la quercia. Nonostante la pianta sia al termine del suo ciclo vitale, sono stati effettuati degli interventi di riduzione dei rami principali dell’albero al fine di mantenerlo in vita ancora per qualche anno riducendo il rischio di caduta. Tuttavia, potrebbero essere gli ultimi mesi per osservarla.
Il Noce del Caucaso al Parco Sempione
Raggiungendo il cuore della città si incontra il Noce del Caucaso. Cresce all’interno del Parco Sempione e, nonostante l’aspetto, è un albero che gode di ottima salute anche grazie al laghetto che gli consente di non patire la siccità. Anche se può superare i 30 metri, quest’esemplare non è molto alto e il suo tronco raggiunge un diametro massimo di 148 centimetri. Tra i suoi rami si possono spesso osservare gli Aironi cenerini.
Porta Venezia: due parchi, sei alberi
Una zona del centro città ricca di alberi monumentali è l’area dei Giardini Pubblici di Porta Venezia. Al suo interno, infatti, si trovano ben quattro diverse piante storiche: due platani, un Cipresso Calvo e un bagolaro. Tutti questi alberi sono integrati nel parco e potrebbe risultare difficoltoso individuarli. Tutti si trovano in prossimità di uno specchio d’acqua che consente loro di godere di buona salute. In particolare, il Cipresso Calvo ha la caratteristica di avere delle radici che consentono la sopravvivenza della pianta anche se completamente immerse in acqua.
Attraversando via Palestro, incastonati sul retro della Villa Reale, ci sono altri due esemplari di alberi storici: un platano di 35 metri, tra i più alti di Milano e un bagolaro composto da due tronchi. Il “grande platano”, al pari dei suoi simili, è monitorato di continuo perché la specie è interessata dalla Ceratocystis fimbriata, una patologia incurabile che può provocarne la morte nell’arco di poche stagioni agronomiche.
I platani ultrasecolari di Affori
Un’altra zona ricca di piante secolari è il quartiere di Affori. In pochi metri si trovano tre platani che quest’anno compiono 250 anni. Due di essi sorgono all’interno del parco di Villa Litta Modignani. Anche se mutilate, hanno conservato la loro imponenza con tronchi dal diametro superiore ai due metri. Le cavità dei platani ospitano storni e pappagalli. In passato sulla pianta che si affaccia tra viale Affori e via Astesani trovava rifugio un gufo e oggi se ne celebra il ricordo attraverso una scultura, realizzata da Luigi Bonanomi, posta alla base dell’albero.
Tutti e tre i platani si trovano in discrete condizioni nonostante alcune aree interne dei tronchi siano degradate e sono evidenziate dai fori dei picchi alla ricerca delle larve degli insetti di cui si nutrono. Inoltre, il cosiddetto “platano siamese” – composto da due tronchi – presenta dei problemi di stabilità ed è stato necessario rafforzarne i cavi di ancoraggio.
Il custode silenzioso di Villapizzone
Percorrendo la periferia nord, si giunge a Villa Marietti Radice Fossati, nel cuore del quartiere Villapizzone. Il suo giardino custodisce un bagolaro con una chioma di 20 mq con un’area di incidenza di circa 200. È un monumento vivente e sorge proprio al centro del complesso architettonico dell’Ottocento, come fosse il suo custode. La circonferenza del fusto misura 420 centimetri ed è tra i pochi che, nel corso tempo, non ha subìto particolari interventi e il suo stato vegetativo e strutturale è ottimo.
La “Quercia di Montale”
Menzione particolare va alla “Quercia di Montale”, anch’essa situata nei Giardini Pubblici di Porta Venezia fino alla sua caduta avvenuta il 24 ottobre 2019 e, di conseguenza, “radiata” dall’elenco. Si racconta che Eugenio Montale, premio Nobel per la Letteratura nel 1975, scrittore italiano ma anche poeta, traduttore e critico musicale, avesse l’abitudine di recarsi alla quercia, per leggere o scrivere. Ancóra oggi si può vedere il tronco della quercia protetto da una staccionata, mantenuto intatto perché il legno del quale è composto è una fonte essenziale di biodiversità.