Continuano le manifestazioni in Francia contro la riforma delle pensioni. Il 7 marzo il Senato ha discusso il contestatissimo articolo sette della legge che porta l’età pensionabile a 64 anni, rispetto ai 62 attuali.
Mobilitazioni in tutto il Paese
Poche ore prima che il Senato si riunisse, la Francia si è ritrovata bloccata da oltre 300 cortei in tutto il Paese. In tutti i capoluoghi i francesi hanno scioperato, occupato siti energetici e intrapreso azioni estreme, come sabotaggi locali della rete elettrica o blocchi della circolazione stradale.
Tuttavia, se le manifestazioni sono state un successo, non si può dire lo stesso degli scioperi che hanno registrato una partecipazione inferiore alle aspettative sindacali. Ci sono stati alcuni incidenti a Rennes, Nantes e Parigi, ma solo una ventina di persone sono state fermate. Alcune zone della Francia sono diventate irraggiungibili per via di alcune manifestazioni che hanno bloccato i trasporti.
🇫🇷 #France was partly brought to a standstill on Tuesday as millions of protesters took to the streets in one of the biggest strike actions yet.
The #greve7mars aimed to send a signal to the #Macron government of continued opposition to its controversial #pensionreform ⤵️ pic.twitter.com/b957dc7zrH
— FRANCE 24 English (@France24_en) March 8, 2023
Dopo il “martedì nero”, i più radicali vorrebbero andare avanti a oltranza e procedere verso un “marzo nero”. L’Eliseo ha assicurato che «la porta del governo è sempre aperta», ma i sindacati hanno già annunciato altre due giornate di mobilitazione, di cui una sabato 11 marzo.
I numeri
Secondo i sindacati, è una «mobilitazione storica, la più importante degli ultimi quarant’anni». A Parigi, nel pomeriggio di martedì, i manifestanti hanno puntato verso Place d’Italie. «Erano 700 mila» ha annunciato Cgt, il sindacato che più è contrario alla riforma. Ben presto, però, il Ministero dell’Interno ha fornito delle cifre molto più contenute (81 mila). Ancóra più ridotte le stime dell’agenzia privata “Occurrence” secondo cui erano presenti 68 mila manifestanti. Dai dati forniti dal Ministero dell’Interno francese, in tutto il Paese sono scese in piazza 1,28 milioni di persone, contro le 3,5 milioni contate dalla Cgt.
La strategia del governo
L’esame della riforma delle pensioni è cominciato in serata. Il governo ritiene che più sarà rapido l’iter di approvazione, meno sarà probabile che la mobilitazione sindacale riesca a mantenere questi livelli. Secondo gli ultimi sondaggi, due francesi su tre sono contrari alla nuova legge.
Philippe Martinez, leader del sindacato Cgt, ha dichiarato che un testo «votato dai parlamentari ma con questa disapprovazione dell’opinione pubblica, non vale niente». Gli fa seguito il capo del partito di sinistra La France Insoumise, Jean-Luc Mélanchon, che ha chiesto a Macron di «sciogliere l’Assemblée Nationale o indire un referendum».
📺🔴 Retraites : retrait, référendum ou dissolution !
Retrouvez mon intervention pour la #grevedu7mars à Marseille contre la #ReformeDesRetraites. pic.twitter.com/vyRskQusr1
— Jean-Luc Mélenchon (@JLMelenchon) March 7, 2023
Ma il presidente francese è deciso a non contraddire la propria volontà di riformare il Paese.