Sono rimasti a terra 4mila aerei in cinque ore negli Stati Uniti a causa di un guasto ad un sistema informatico della Federal Aviation Administration (FAA). I voli sono ripresi gradualmente dalle 9 di mattina di New York, causando numerosi ritardi.
Cos’è successo
Alle 2 del mattino il sistema NOTAM è andato in tilt, costringendo la FAA a sospendere tutti i voli in partenza negli aeroporti statunitensi. Secondo quanto dichiarato dalla portavoce dello scalo internazionale di Atlanta Anika Robertson, i passeggeri totali colpiti dal blocco del traffico sarebbero circa 43mila. I voli in ritardo sono stati 6mila 700, mille quelli cancellati.
The FAA is working to restore its Notice to Air Missions System. We are performing final validation checks and reloading the system now.
Operations across the National Airspace System are affected.
We will provide frequent updates as we make progress.
— The FAA ✈️ (@FAANews) January 11, 2023
Il NOTAM
Il guasto informatico ha coinvolto il NOtice to Air Missions (NOTAM), cioè il sistema che si occupa di informare gli aviatori di tutti i pericoli, le condizioni metereologiche, gli avvisi sullo stato delle piste, sull’eventuali restrizioni al traffico, fino anche alle frequenze di comunicazione. Non è la prima volta che il NOTAM dà problemi: nel 2017 si è sfiorata la tragedia all’aeroporto di San Francisco, quando un jet, non informato della chiusura di una pista, rischiò la collisione con altri quattro velivoli. A seguito dell’evento fu necessario apportare delle modifiche al sistema.
Le reazioni della Casa Bianca
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto al Dipartimento dei trasporti di “condurre un’indagine completa sulle cause dell’incidente”, come riportato dalla portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. Al Momento non sembra ci siano “segni di un attacco informatico”, ma restano al momento sconosciute le origini del guasto.
Il precedente blocco dei voli del 2001
Il blocco totale del traffico aereo civile ha un solo precedente nella storia americana: l’11 settembre 2001. Quel giorno la FAA fermò i voli alle 10 del mattino, solo cinque minuti prima del crollo della prima delle Torri Gemelle. Oggi come allora, gli unici velivoli autorizzati al decollo sono stati quelli militari (che non dipendono dal NOTAM) e di soccorso.