Un piano di riforestazione urbana nato con l’obiettivo di piantare 3 milioni di alberi entro il 2030. È nata così Forestami, grazie a un protocollo d’intesa firmato nel 2018 da Città Metropolitana di Milano, Comune, Parco Nord, Parco Agricolo Sud ed Ersaf (l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste). Tra gli obiettivi, quelli di incrementare le aree verdi e le superfici alberate del capoluogo lombardo, migliorare la qualità dell’aria riducendo l’impatto dell’inquinamento, contrastare gli effetti del cambiamento climatico e non solo. Nel 2021-2022 il piano prevedeva il raggiungimento di 400.000 tra alberi e arbusti piantati, un traguardo raggiunto. Ma a che punto siamo davvero?
La questione manutenzione
La siccità senza precedenti di quest’estate ha causato la morte di numerose piante. Tanti sostengono che la mancanza di piogge non sia stata l’unica causa del mancato raggiungimento del risultato previsto.
Ancora oggi, con l’inverno alle porte, molti arbusti appaiono secchi o addirittura morti. Un’inchiesta di MilanoToday ha dimostrato quanto la situazione sia complicata. Gli alberi di Forestami non avrebbero una manutenzione a sé stante, ma affidata agli stessi dipendenti che si occupano di quella ordinaria del verde cittadino. Quindi, l’irrigazione delle nuove piante costituisce un lavoro raddoppiato. Girando per Milano, la moria degli alberi più giovani è evidente in tanti quartieri. Nei giardini di piazzale Maciachini le piante messe a dimora negli ultimi anni sono tutte già morte o morenti. Stando a quanto emerso dal lavoro di MilanoToday, il personale e le autobotti per irrigare il verde di Milano avrebbero dovuto essere potenziati nel momento in cui si è deciso di piantare i nuovi alberi. Oppure, in alternativa, si sarebbe potuto utilizzare un sistema idrico automatico che sfruttasse l’acqua, non potabile, di prima falda. Ma nessuna di queste possibilità è stata presa in considerazione.
La risposta di Forestami
I dati ufficiali di Forestami parlano di due piante su dieci morte nella stagione agronomica 2021-2022, cioè il 20%, ammettendo un peggioramento rispetto agli anni precedenti, quando a non farcela – secondo i dati ufficiali – era circa il 10%. Ma la percezione dei cittadini e di diversi attivisti è che a morire siano molti più alberi, tanto che centinaia di segnalazioni sono arrivate al gruppo dall’emblematico nome “Forestami e poi Dimenticami”, che su Facebook ha una pagina molto seguita.