Ucciso a colpi di pistola nel suo bar alla periferia sud di Milano, nel quartiere Corvetto. Si chiamava Ruiming Wang, 35enne di origini cinesi. Era proprietario del Bar Milano Caffetteria, in via Bessarione 42 all’angolo con piazzale Angilberto II. L’allarme è stato dato intorno alle 7.15 da un residente che ha sentito degli spari, ma l’uomo è morto sul colpo.
Bar, un ritrovo per pregiudicati
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, conosciuto nel quartiere come “Paolo“, non aveva precedenti di polizia, ma il suo bar aveva ricevuto la sospensione della licenza da parte del questore perché era ritrovo di pregiudicati. Questo provvedimento è stato attuato per tre volte, nel 2014, 2017 e 2018.
La vicenda
La polizia scientifica ha congelato la scena del crimine per repertare le prove. Gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal pm della Procura di Milano Bianca Maria Baj Macario, stanno analizzando i filmati delle telecamere interne al bar per ricostruire la vicenda.
L’assassino avrebbe sparato almeno quattro colpi di pistola, esplosi da una semiautomatica, per poi fuggire. Alcuni residenti hanno raccontato di aver visto entrare nel bar tre uomini con le mascherine. Si ipotizza che l’agguato fosse premeditato, dato che Wang era da solo accanto al bancone del locale. Sul luogo del delitto sono stati ritrovati dei bossoli.