Dazn raddoppia i prezzi degli abbonamenti, la polemica arriva in Parlamento

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L’abbonamento a Dazn passa a 29.90 euro al mese con accesso contemporaneo allo stesso account sulla medesima rete wi-fi, mentre passa a 39.90 euro al mese se si vuole accedere allo stesso account su due reti differenti con la nuova offerta Plus. Questa è in estrema sintesi la variazione ai prezzi apportata da DAZN, unico concessionario in Italia ad avere tutte le partite della Serie A in palinsesto. Questo cambiamento, in altre parole, si traduce in un raddoppio dei prezzi e nella totale impossibilità di dividere l’onere del pagamento con un parente o un amico se non si vive sotto lo stesso tetto.

COME L’HANNO PRESA LE ISTITUZIONI E IL MONDO DEL CALCIO?

La questione è arrivata anche in Parlamento: Daniele Belotti, capogruppo della Lega in Commissione istruzione sport e cultura ha annunciato una interrogazione parlamentare dichiarando:

«Dazn  l’anno scorso aveva offerto gli abbonamenti a 19,99 euro al mese e ora li aumenta del 50 per cento portandoli a 29,99 euro che però diventano ben 39,99, quindi il doppio, se si vuole utilizzare, come in passato, i device contemporaneamente e a distanza. Non accettiamo che si speculi in questo modo sulla passione dei tifosi solo perché ha il monopolio delle partite. Il campionato scorso gli utenti-tifosi hanno programmato una spesa per più stagioni e ora, già al secondo anno, si trovano a dover spendere il doppio. Inaccettabile. Ora dopo una sola stagione si cambiano le carte in tavola obbligando gli abbonati a raddoppiare i costi? Se sarà confermata la decisione di Dazn di impedire l’utilizzo contemporaneo di due device, siamo pronti a presentare immediatamente anche un esposto all’Agcom e all’Antitrust al fine di tutelare gli abbonati ingannati da condizioni contrattuali che dovevano essere pluriennali»

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Daniele Belotti, capogruppo leghista che ha presentato una interrogazione in Parlamento sulla situazione DAZN

Il Codacons, maggiore associazione per la difesa dei consumatori in Italia, ha presentato immediatamente un esposto all’Antitrust e ad Agcom. Nel testo pubblicato si fa riferimento ai numerosi disservizi che nella stagione 21/22 hanno contraddistinto la piattaforma streaming. A settembre Dazn aveva regalato un mese gratis a chiunque fosse stato vittima del  grave malfunzionamento della struttura durante le partite Sampdoria-Napoli e Lazio-Torino.

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Il testo del comunicato ufficiale del Codacons
LA FURIOSA REAZIONE DEL WEB

I nuovi prezzi hanno scatenato un putiferio sul web, con migliaia di utenti che hanno inondato di parole rabbiose i social e i centralini del colosso guidato da Len Blavatnik minacciando disdette di massa e impazza l’hashtag su twitter #Daznout. A far montare l’irritazione è stata la questione legata al co-utilizzo dell’account: dalla prossima stagione non sarà possibile, se privi dell’offerta plus, accedere in contemporanea da due reti domestiche diverse.

OLTRE I PREZZI, UN PROBLEMA INFRASTRUTTURALE E SOCIALE

Se quello del prezzo raddoppiato e dell’impossibilità di utilizzare lo stesso account in contemporanea a distanza è un problema grave e recente, è pur vero che fino a questo momento Dazn non ha mai mostrato di offrire un servizio impeccabile. Per responsabilità della sua struttura ma anche delle pessime condizioni in cui versa la rete internet in Italia. Tra i paesi dell’Europa occidentale l’Italia è al sessantunesimo posto per velocità di connessione. Inoltre, ci sono ben 204 comuni senza alcun accesso alla rete, con 16mila persone impossibilitate ad avere una connessione web.

Un servizio di puro streaming, senza un canale tv fruibile e basato solo su internet si è dimostrato un passo azzardato per le infrastrutture italiane. Sorge poi un altro problema: l’Italia è uno dei paese con l’età media più alta del mondo e il calcio è la passione principale di gran parte della popolazione. Quindi, anziani non avvezzi alla tecnologia e allo streaming si sono trovati improvvisamente tagliati fuori dal mondo del calcio dovendo tornare alla più classica delle radioline.

DAZN NON COMMENTA, QUALE FUTURO PER LA SERIE A?

Non ci sono al momento reazioni da parte del colosso controllato da Access Industries. Nessun commento, nonostante la pioggia di reazioni infuriate. Possibile è che venga rilasciato un comunicato nelle prossime ore o giorni, difficile che la piattaforma torni sui propri passi. La stagione è andata male sotto il punto di vista degli ascolti: in totale, in tutto il campionato, c’è stata una diminuzione del 30% rispetto alla stagione 2020/2021. Per questo, si è ipotizzato che Tim volesse subito uscire dalla partnership con Dazn. Non ci sono mosse ufficiali in tal senso, come non trovano conferma i tanto chiacchierati interessamenti ai diritti di Sky e Amazon. L’ipotesi più accreditata, per ora, è che Dazn possa far tornare il canale satellitare con cui inizialmente si è appoggiata a Sky per poi staccarsi. Ipotesi, parole dubbi e rabbia: gli unici ad uscirne male, come sempre, sono gli appassionati di calcio che si troveranno davanti a un bivio. Spendere tantissimi soldi al mese o rinunciare alla visione totale della propria squadra del cuore?

Umberto Maria Porreca

Sono volato dalla più profonda costa Abruzzese a Milano col sogno del giornalismo sportivo nel cassetto e poche certezze nelle tasche e nella testa. Mio padre mi voleva ingegnere, ma la matematica non sarà mai il mio mestiere. Amante della musica italiana e del buon cibo da ovunque esso provenga, ho scritto per due anni per il settimanale di calcio giovanile lombardo/piemontese Sprint&Sport e ho collaborato con The Shot, testata di basket. Lo sport (parlato, non praticato) è il mio pane e la mia vita è stata profondamente influenzata da Andriy Shevchenko. Inseguo il mio sogno sulle note di Fabrizio De Andrè.

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