La joint venture Saipem-Clough

Il contratto

La società di servizi energetici di San Donato ha concluso in joint venture paritetica un contratto con l’australiana Clough, società pioniera nel settore dell’ingegneria e costruzioni, per costruire un impianto di urea del valore di circa 2,7 miliardi di dollari. L’accordo per lo sviluppo del sito sulla penisola di Burrup, a nord-ovest di Karratha, è stato affidato da Perdaman Industries e prevede che ogni partecipante alla joint venture metta una quota pari a 1,35 miliardi di dollari. Meccanismi di compensazione, inoltre, assicureranno flessibilità nel caso in cui si verifichino ulteriori peggioramenti delle condizioni di mercato.

L’ impianto di urea

Il contratto, però, sarà efficace solo subordinatamente alla Full Notice to Proceed da parte di Perdaman Industries e alla chiusura del project financing e, inoltre, come è scritto in una nota, l’accordo sostituisce quello annunciato nel 2020, che è stato rimosso dal portafoglio ordini di Saipem alla fine di marzo 2022. L’obiettivo della joint venture che lavorerà in collaborazione con Haldor Topsøe, fornitore leader nelsettore tecnologico, è la fornitura di attrezzature e materie prime, la costruzione, il commissioning e pre-commissioning di un impianto di ultima generazione che avrà una capacità di 2,14 milioni di tonnellate all’anno. Gli impianti di urea si trovano spesso nelle dirette vicinanze degli impianti di ammoniaca, perché forniscono le materie prime CO2 e NH3. Questi componenti reagiscono sotto alta pressione producendo carbammato di ammonio, un prodotto intermedio che si scompone lentamente in acqua e urea.

In arrivo l’aumento di capitale

L’azienda, il 23 maggio, ha dato una spinta importante per superare il periodo di alert degli ultimi anni, quando le azioni ordinarie Saipem sono state raggruppate nel rapporto di 21 nuove azioni ogni 100, seguendo così quanto stabilito dall’assemblea il 17 maggio 2022. Nella stessa assemblea è stato deliberato l’aumento di capitale da 2 miliardi di euro che dovrebbe essere realizzato entro la fine dell’estate e affiancarsi ad una linea di credito da un miliardo di euro. Equita SIM ha svolto il ruolo di mediatore per la compravendita delle azioni raggruppate che superano o non raggiungono la soglia minima necessaria affinché gli azionisti possano detenere la quantità completa.

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