Più viva che mai l’ossessione americana per gli ufo: da qualche settimana, il Dipartimento della Difesa degli USA ha inaugurato uno studio sui fenomeni aerei non identificati, la loro natura e la loro provenienza.
Il programma
L’iniziativa, chiamata Airborne Object Identification and Management Synchronization Group, cercherà principalmente di coordinare gli sforzi di tutte le agenzie governative, cercando di individuare e classificare gli Uap (unidentified aerial phenomena) nei cieli americani. Nello specifico, questo gruppo lancerà non solo programmi scientifici per testare teorie in grado di spiegare il fenomeno degli ufo, ma anche investimenti per replicare le caratteristiche degli oggetti non identificati che verranno avvistati d’ora in avanti. Al momento il progetto è fumoso, ma è pur sempre un inizio.
Il progetto di Harvard
Ad affiancare l’iniziativa americana sarà il progetto Galileo, che nella primavera di quest’anno inizierà a cercare in cielo gli ufo per dimostrare l’esistenza di forme di vita aliene tecnologicamente sviluppate. Galileo andrà alla ricerca di oggetti veri e propri: satelliti alieni in orbita attorno alla Terra, oggetti interstellari che potrebbero rivelarsi astronavi o reperti di civiltà aliene. Il programma è stato proposto dallo scienziato Avi Loeb, capo del dipartimento di astronomia dell’Università di Harvard e contemporaneamente convinto cacciatore di alieni. Per questo si sta armando di telescopi, telecamere a infrarossi e software guidati dall’intelligenza artificiale. In particolare, gli addetti monteranno sui tetti di Harvard un sistema di telescopi che registreranno l’intera volta celeste. Dopo questa sperimentazione, vorrebbe distribuirne altri in molte altre aree del pianeta per captare ogni indizio di sospette attività aliene.
Il rapporto d’intelligence americano
Con buona pace degli scettici, gli UAP sono realtà. Tant’è che l’anno scorso il Congresso americano ha pubblicato un rapporto d’intelligence proprio sugli avvistamenti ufo. In quelle pagine, il personale militare americano ha analizzato 144 avvistamenti misteriosi tra il 2004 e il 2021. Tra questi, in un solo caso hanno identificato con sicurezza la natura del fenomeno, stabilendone la natura: un grande pallone gonfiato che perdeva quota. In 18 casi, invece, hanno ricollegato questi avvistamenti a tecnologie sconosciute: oggetti in volo a velocità estreme oppure oggetti volanti stazionari.
Gli ufo
Non è chiaro cosa siano gli ufo: forme nel cielo, fotografie sfocate o video sgranati di pochi secondi. Non è chiaro nemmeno se si tratti di oggetti volanti, di fenomeni fisici o di artefatti fotografici. Forse per questo le istituzioni americane parlano di fenomeni aerei non identificati, per evidenziare che non necessariamente sono veicoli o oggetti volanti. Il fenomeno interessa anche il nostro paese: 276 avvistamenti di oggetti volanti non identificati in Italia secondo il Cun, il Centro ufologico nazionale.
E gli alieni?
Il rapporto del Congresso non collega gli Uap con gli alieni, ma ribadisce l’importanza dello studio del fenomeno per stabilirne l’origine. È fondamentale, infatti, capire se si tratti di fenomeni naturali, normali oggetti volanti come uccelli, buste di plastica e palloni aerostatici, oppure di tecnologie top secret sviluppate da nazioni avversarie, come la Cina o la Russia. L’intelligence americana non ha ritenuto probabile che i misteriosi avvistamenti siano riconducibili a tecnologie belliche di nazioni avversarie. Ma è anche vero che non lo ha escluso del tutto. In ogni caso, in diversi casi questi fenomeni hanno costretto aerei militari americani a virate d’emergenza per evitare collisioni. Per questo motivo, l’intelligence americana li ha classificati come un potenziale rischio per la sicurezza nazionale.