Secondo un informatore, un dirigente della società israeliana di spionaggio NSO ha offerto «borse piene di denaro» per accedere a SS7, un set di protocolli che serve a smistare le chiamate a livello globale. In questo modo, avrebbe ottenuto accesso a una rete cellulare globale per tracciare le persone attraverso i loro dispositivi mobili.
La denuncia al Dipartimento di Giustizia USA
L’accusa emerge da una denuncia presentata nel 2017 al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. A farla è stato Gary Miller, ex dirigente della compagnia di sicurezza mobile statunitense Mobileum. L’affermazione è «molto inquietante» secondo Ted Lieu, membro del Congresso degli Stati Uniti.
In una lettera al Dipartimento di Giustizia americano, Lieu ha scritto che l’accesso di NSO al network mobile statunitense ha delle implicazioni «allarmanti» per la «sicurezza nazionale americana».
La lettera di Lieu è arrivata ad alcune testate che fanno parte di Forbidden Stories, un consorzio di giornali che ha indagato su NSO. E che ha documentato come i governi di alcuni Paesi hanno utilizzato lo spyware Pegasus di NSO per tenere sotto controllo giornalisti e attivisti.
Alle accuse contro NSO ha risposto tramite un portavoce il co-fondatore Omri Lavie: «Non abbiamo fatto nessun affare con Mobileum. Il signor Lavie non ricorda di aver usato l’espressione “borse di contanti” e crede di non averlo fatto».
Le indagini del New York Times
Una recente indagine del New York Times ha rivelato inoltre che Israele considera il software di spionaggio Pegasus fondamentale per promuovere i suoi interessi nel mondo.
Un’altra rivelazione del New York Times: anche l’FBI, la polizia federale degli Stati Uniti, nel 2019 ha acquistato il software di NSO per sorvegliare la popolazione americana. La decisione di smettere di usare questi software è arrivata solo nel 2021. E a novembre , il presidente Biden ha autorizzato a inserire NSO nella lista nera in quanto pericolosa per gli interessi nazionali statunitensi.
Le due nuove rivelazioni riguardo NSO arrivano a poco tempo dal caso dei giornalisti vittime di spionaggio in El Salvador.