Il PIL, prodotto interno lordo italiano, ovvero la grandezza economica che misura il valore aggregato ai prezzi di mercato di tutti i beni e servizi prodotti, del 2021 è aumentato del 6,5%. Nel IV trimestre 2020 era pari a 402.831 milioni contro i 402.831 milioni del quarto trimestre del 2021. La fase espansiva della nostra economia riguarda il settore industriale, in particolare quello edilizio, che contribuisce ad aumentare la componente nazionale del PIL. Per quanto riguarda il saldo commerciale, ovvero la differenza tra importazioni ed esportazioni, l’apporto è invece negativo.
Il quadro economico
L’Istituto Nazionale di Statistica ha certificato che la variazione acquisita del PIL per il 2022, corretta per le giornate lavorative e per le fluttuazioni stagionali, è positiva e pari al 2,4%. Nella media del 2021 inoltre, l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è cresciuto dello 0,6%. L’ aumento solo nel mese di dicembre è dello 0,1% rispetto al novembre 2021. Di contro l’inflazione è cresciuta dell’1,9%, accelerata soprattutto nella seconda metà del 2021 con una conseguente riduzione del potere d’acquisto.
Giovanni Savio, direttore centrale della contabilità nazionale dell’Istat, ha annunciato i dati sull’espansione dell’economia in Italia il 31 gennaio 2022. Ha spiegato che per una crescita di questo tipo bisogna risalire al 1995. Nel 2020 invece, il calo del PIL è stato simile a quello del periodo della Seconda Guerra Mondiale. Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta SOA, Società Organismo di Attestazione, e del Centro Studi sugli Appalti Pubblici, ha dichiarato che nel 2022 il settore edilizio è destinato a crescere. Ciò è dovuto agli incentivi per le ristrutturazioni immobiliari in previsione di una maggiore efficienza energetica e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza l’economia continuerà a crescere.
Previsioni sul futuro
L’azienda Prometeia, società di consulenza che offre servizi di analisi alle imprese e agli intermediari finanziari, ha stilato un rapporto a dicembre 2021 in cui spiega che l’Italia ha recuperato i livelli pre-crisi in particolare nella produzione dei mezzi di trasporto e nel settore dell’export alimentare. Ha inoltre stimato un’inflazione nel 2022 del 2,1% che dovrebbe scendere all’1,6% entro il 2024. Fino ad allora la politica di bilancio italiana rimarrà espansiva con un aumento dell’indebitamento di 1,3 punti percentuali. Prometeia inoltre, prevede un aumento del PIL, grazie al PNNR, di 0,4 punti percentuali all’anno fino al 2024.