In Ucraina, nella notte tra il 13 e il 14 gennaio, i siti del governo hanno subito un maxi attacco informatico. Sono stati colpiti diversi siti web, tra cui quelli del ministero degli Esteri, del ministero dell’Istruzione e della Scienza, del ministero delle Politiche agrarie e quello che gestisce le situazioni di emergenza.
LA DIFFUSIONE DEI DATI PERSONALI
Sui portali governativi è stato pubblicato un messaggio di minacce in tre lingue – ucraino, polacco e russo – rivolto alla popolazione ucraina. «Ucraini! Tutti i vostri dati personali sono stati diffusi sulla rete pubblica», questo l’inizio del messaggio apparso sul sito web del ministero degli Esteri. «Tutti i dati del tuo computer sono stati cancellati e non saranno recuperabili. Tutte le informazioni su di te sono diventate pubbliche, temi e aspettati il peggio», prosegue il messaggio. I cittadini hanno temuto una violazione della loro privacy, ma i servizi segreti di Kiev hanno cercato di rassicurarli, dichiarando che, in realtà, nessun dato personale è stato trafugato.
LE AZIONI DELL’UE
Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza dal dicembre 2019, ha risposto sùbito all’attacco informatico: «Siamo venuti a conoscenza dell’attacco cibernetico ai danni dell’Ucraina e lo condanniamo».
È già stata convocata una riunione d’emergenza degli ambasciatori del comitato politico e di sicurezza dell’Ue per capire come muoversi, ma soprattutto per scegliere un’assistenza tecnica da fornire al paese. La polizia informatica, inoltre, ha già aperto un‘indagine, ma non è ancora possibile attribuire con certezza la provenienza dell’attacco, dato che un’operazione del genere richiede tempi molti lunghi e complessi. Le circostanze, però, sempre secondo Borrell, suggeriscono che sia facilmente immaginabile chi ci sia dietro: ovvero la Russia.
I PRECEDENTI
Già in passato la Russia ha compiuto attacchi simili contro l’Ucraina. Nel 2017 Mosca ha preso il controllo di Kiev, bloccando i bancomat, le stazioni di rifornimento e anche il sistema che monitora le radiazioni provenienti dall’ex centrale di Chernobyl. Queste azioni, solitamente, sono svolte da gruppi ibridi, ovvero gruppi che sono collegati informalmente alle intelligence del Cremlino. Molto duri furono anche gli attacchi che provocarono danni alle reti di comunicazione durante l’annessione della Crimea nel 2014. Infatti, in questo caso, ci fu un’efficace coordinazione in tempo reale fra operazioni informatiche e operazioni militari.