Il Chelsea vince la Champions League 2020/2021 contro il Manchester City. Ai blues allenati da Thomas Tuchel è bastato il gol siglato dal giovanissimo Kai Havertz al minuto 42 del primo tempo. Un trionfo da sfavoriti, una piacevole tradizione per i londinesi, che anche nel 2012 partivano sfavoriti nel pronostico: a cadere ai rigori quella volta era stato il Bayern Monaco. Da quel momento, di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima.
LA PARTITA
Guardiola ricade nel fantasma delle sperimentazioni e inventa una formazione ultraoffensiva con in campo contemporaneamente cinque trequartisti. Il Chelsea, invece, è in formazione tipo. Tutto il leit motiv del match è di marca Chelsea, con il City che sbatte continuamente contro il muro tirato su da Tuchel e i suoi calciatori. Nonostante un enorme possesso territoriale infatti il Chelsea ha avuto le migliori occasioni da gol, alcune clamorosamente sciupate da Timo Werner, un’altra da Pulisic su servizio del solito Havertz. Blues che nel primo tempo hanno anche perso, per infortunio, il totem della difesa Thiago Silva. Poco dopo palla in profondità di Mason Mount per Havertz che salta Ederson vincendo anche il rimpallo e deposita in rete. Il secondo tempo è un assedio del Manchester, che non trova sbocchi anzi rischia grosso più volte di subire il secondo gol. Il resto della partita ha poco da raccontare, gli sky blues si fanno vedere solo con sporadiche incursioni sulle fasce e per un tiro da fuori al volo di Riyad Mahrez, fuori di pochissimo.
LA FAVOLA DEI BAMBINI TERRIBILI
Nonostante la vittoria meritatissima, la storia di questo Chelsea nel 2020/2021 è stata ben più complessa di quanto il trionfo faccia dire. Un campionato iniziato malissimo, sotto la guida di Frankie Lampard. Il cambio in panchina, a favore del tedesco Thomas Tuchel (esonerato dal Psg, su cui torneremo) è stato decisivo. La squadra di Abramovich è un mix di talento infinito, che andava canalizzato e non disperso: missione compiuta. Al talento, però, si è unita tanta esperienza portata da Thiago Silva, Rudiger, ma soprattutto da Ngolo Kantè. Il mediano francese, che ha vinto tutto in carriera tranne l’Europeo e il Mondiale per club. Nell’estate 2021 ci saranno gli Europei, a fine anno il Mondiale per club. Una partita, quella di Kante, assolutamente dominante. Un dominio a cui ha ormai abituato in ogni zona del campo, con una quantità pazzesca di chilometri percorsi e una ottima qualità tecnica. Nel match ha cancellato il migliore giocatore avversario, De Bruyne, che non lo ha mai saltato ed è sempre stato sovrastato dal piccolo ma tremendo calciatore ex Leicester. Il Chelsea nel mercato 2020 ha speso oltre 200 milioni sul mercato: col senno di poi si può tranquillamente dire soldi ben spesi.
LA CADUTA DI PEP
Guardiola, tra i migliori tecnici del mondo, è alla testa del clamoroso tonfo della sua squadra. Una formazione esageratamente offensiva, esposta ai continui tentativi di contropiede del Chelsea, con alcuni calciatori che sono sembrati inadeguati a questo livello. Zinchenko è stato autore di una partita disastrosa, con numerosissimi errori tecnici, pochi passaggi realizzati, tante palle perse e un costante senso di pericolo trasmesso ai compagni. Gundogan, autore fin qui di una pazzesca stagione offensiva (17 reti realizzate) è stato inspiegabilmente arretrato a centrocampo e allontanato dalla porta. I rimedi proposti da Guardiola sono stati tardivi e in generale il City ha dato la sensazione di aver preparato male la partita. Il bilancio del Manchester questa stagione con il Chelsea, prima di questo match, era di 2 vittorie per i blues e 1 per il City. Un segnale che avrebbe dovuto far comprendere quanto la formazione di Tuchel abbia rappresentato l’aglio per i vampiri per Guardiola e i suoi calciatori.
L’ADDIO DI AGUERO
Le lacrime più amare sono quelle di Sergio Aguero, miglior calciatore della storia del City, primatista di reti, ma soprattutto autore di un gol storico, che ha regalato all’ultimo secondo della Premier League 2011/2012 il titolo a quella che era la squadra di Roberto Mancini all’epoca. Il contratto del Kun non sarà rinnovato, e per lui si aprono le porte del Barcellona alla corte dell’amico Lionel Messi. Un addio triste, con quindici minuti a disposizione, per un calciatore leggendario. Avrebbe certamente immaginato un addio diverso.