Che le spiagge italiane siano tra le più incantevoli al mondo lo si sapeva già. Adesso lo confermano anche i numeri: il Bel Paese offre infatti 416 spiagge dal mare «eccellente», nove in più del 2020. È questo il numero dei lidi selezionati dalla 35esima edizione del premio Bandiera Blu, riconoscimento attribuito dalla Foundation for Environmental Education (FEE), un’organizzazione internazionale non governativa e no-profit con sede in Danimarca.
416 spiagge, quindi, appartenenti a 201 comuni (sei in più del 2020) che, assieme a 81 porti turistici (l’anno precedente erano 75), potranno esporre quest’estate il vessillo per la sostenibilità ambientale. Numeri in aumento che però nascondono un risvolto negativo. Quello legato alla diminuzione delle Bandiere presenti sui laghi italiani, scese a quota 16, con due uscite.
Il premio e i criteri discutibili
Instituita nel 1987, la Bandiera blu viene assegnata ogni anno alle spiagge di 48 paesi, dall’Europa al Sudafrica, passando per Nuova Zelanda e Caraibi. L’obiettivo è quello di veicolare la politica di gestione delle località rivierasche verso un processo di sostenibilità ambientale. Quanto all’attribuzione del premio, la FEE si affida ai Comitati nazionali di giuria, che effettuano i sopralluoghi nelle cittadine selezionate e propongono alla Fondazione le candidature delle singole nazioni.
Le categorie di vessilli sono invece due: la Bandiera blu delle spiagge e quella degli approdi turistici. Ma quali sono i criteri di valutazione? Ai consueti parametri legati alla qualità delle acque e della rete fognaria, se ne aggiungono altri riguardanti la raccolta differenziata, l’educazione ambientale, la presenza di vaste aree pedonali, di aree verdi e di piste ciclabili.
A un primo sguardo, si comprende come si tratti di criteri che, più che avere a che fare con la cristallinità delle acque, si rivolgono piuttosto alla sostenibilità ambientale. Anche se tale finalità si fa sempre più labile man mano che si scorrono alcuni dei restanti parametri; i quali prendono in considerazione le strutture alberghiere, i servizi di utilità pubblica sanitaria, le informazioni turistiche, la segnaletica aggiornata e l’arredo urbano.
La classifica delle regioni
Come nel 2020, è la Liguria a comandare la classifica delle spiagge dal mare cristallino con ben 32 località. Al secondo posto si trova la Campania, con 19 Bandiere, che scavalca la Toscana relegandola al terzo posto, condiviso con la Puglia. Per entrambe le regioni i vessilli blu sono 17: tre in meno rispetto al 2020 per la Toscana, due in più per la Puglia.
Continuando a scorrere la graduatoria, al quarto posto ci sono le Marche, che salgono a 16 Bandiere. Seguono Calabria (15 vessilli), Sardegna e Abruzzo (con rispettivamente 14 e 13 località). Quanto alle rimanenti regioni, spiccano le 11 Bandiere del Lazio, una in più di Sicilia e Trentino Alto Adige, mentre sono nove i vessilli del Veneto e sette quelli dell’Emilia Romagna. Chiudono la classifica la Basilicata (cinque Bandiere), il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia (due località), anche se in coda si trovano Molise e Lombardia, con un unico vessillo blu.
Le Bandiere blu in Europa
La graduatoria mondiale delle Bandiere blu del 2020 è riportata dal sito Blue Flag. A dominare era la Spagna, con 590 spiagge. Seguivano Turchia e Grecia a quota 485. L’Italia si assestava invece al quarto posto, con 407 spiagge, sei in più della Francia. Solo sesto il Portogallo (360 lidi), con la Danimarca ultima nazione a raggiungere la doppia cifra (174 spiagge).