Parlamento e Consiglio europeo hanno trovato l’accordo sulla legge per contrastare il cambiamento climatico. L’obiettivo è tagliare le emissioni di Co2 di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, fino al raggiungimento della neutralità climatica per il 2050. Il risultato del negoziato consente all’Unione europea di formalizzare l’impegno assunto nell’accordo di Parigi.
Criteri tecnici per la sostenibilità
Per favorire gli investimenti aziendali nella sostenibilità climatica, la Commissione europea ha stabilito i criteri guida per l’identificazione delle attività economiche più influenti nella lotta al cambiamento climatico. Dall’energia alla silvicoltura, passando per trasporti ed edilizia, l’Ue ha classificato tredici settori responsabili di quasi l’80% delle emissioni dirette di gas serra sul Vecchio Continente. Per quanto riguarda gas e nucleare, invece, è attesa per giugno una proposta di legge apposita, che coinvolga pienamente nella lotta al cambiamento climatico anche le aziende operanti in questi settori.
Inoltre, in attesa che il parlamento ratifichi l’accordo, i leader europei hanno precisato che la neutralità climatica sarà un obiettivo portato avanti collettivamente dall’Unione, e non Stato per Stato come richiesto dall’Europarlamento.
Un segnale per le generazioni future e per il mondo
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto: ‹‹Il nostro impegno politico per diventare il primo continente climaticamente neutro entro il 2050 è ora anche un impegno legale›› che secondo la von der Leyen contribuirà significativamente nel miglioramento delle prospettive per le generazioni future.
Chi guarda al contesto globale è João Pedro Matos Fernandes, ministro portoghese per il clima e presidente di turno del Consiglio europeo per l’ambiente, il quale ha definito l’intesa ‹‹un risultato importante per l’Europa, – ma anche – un messaggio al mondo sull’intenzione dell’Unione di essere leader nell’azione climatica››.
Le ambizioni europee
Anche il Parlamento europeo ha celebrato l’accordo:
I welcome the agreement on the #ClimateLaw – this is the backbone of the Green Deal, it shows ambition never seen before, a first step for the EU to become climate neutral by 2050 and a strong signal before #EarthDay. I look forward to ambitious energy & climate proposals in June
— David Sassoli (@EP_President) April 21, 2021
‹‹Accolgo con favore l’accordo sulla legge per il clima, questa è la spina dorsale del Green Deal, mostra un’ambizione mai vista prima, un primo passo affinché l’Ue diventi climaticamente neutra entro il 2050 e un segnale forte per la giornata della Terra››.
Questo Il commento del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che ha aggiunto: ‹‹Attendo con impazienza proposte ambiziose per l’energia e il clima a giugno››.
Per i Verdi è un accordo al ribasso
Chi invece ha dichiarato la propria delusione per la mancata opportunità è il partito dei Verdi europei. In particolare, l’eurodeputato tedesco Michael Bloss ha definito l’obiettivo fissato dall’Unione ‹‹un target ambiguo costruito su un trucco contabile che non darà i giusti incentivi all’industria per impegnarsi davvero nella transizione ecologica››. Non risparmiando critiche neanche per il proprio Paese: ‹‹Colpa anche della Germania che ha fatto muro sul 55%. L’Europa pretende di essere leader nel clima, ma con l’accordo di stanotte arriverà dopo gli Usa››.