Il tramonto di una leggenda del volley: a 42 anni, infatti, Francesca Piccinini ha detto addio alla disciplina che l’ha resa un’icona. La storica schiacciatrice aveva già salutato il volley alla fine della stagione 2018/2019, ma nel gennaio 2020 il “richiamo del campo” fu troppo forte e il ritorno inevitabile. L’ultima stagione l’ha giocata in maglia Busto Arsizio.
LA STORIA DI UNA LEGGENDA
Una carriera letteralmente infinita, durata ventisette anni. L’esordio della Piccinini risale infatti addirittura al 7 novembre 1993, quando a soli 14 anni esordisce in Serie A1 tra le fila della Carrarese in un match contro l’Olimpia Ravenna. Di lì in poi un palmares, sia con la nazionale sia con i club, incredibile. Un Mondiale, un bronzo, due argenti e un oro agli Europei, un oro in coppa del Mondo e in Grand Champions Cup, cinque volte sul podio nel Grand Prix, quattro partecipazioni all’Olimpiade purtroppo senza mai vincerla. E questi solo con la maglia azzurra, di cui è stata una delle rappresentanti di punta per una intera generazione. Tra i grandi traguardi, fu la prima italiana a giocare nella Lega Brasiliana con la maglia del Paranà
NON SOLO VOLLEY
L’infinito valore tecnico l’ha portata ad una popolarità immensa tra i tifosi e nel grande pubblico: è stata infatti anche un noto personaggio pubblico, tra comparsate in tv, libri, calendari e film, è riuscita a portare la propria figura di sportiva leggendaria anche oltre il campo da gioco. Tutto ciò, però, senza mai perdere di vista l’obbiettivo di vincere e convincere: esemplare è la vittoria dell’ultima Champions League della sua carriera appena due anni fa, al termine della stagione 18/19 giocata con Novara.
L’ultimo sogno, la quinta Olimpiade, si è infranto contro il muro tirato su nell’ultimo anno dalla pandemia. Il ritorno in campo, infatti, era finalizzato soprattutto a questo. Il rinvio della rassegna a cinque cerchi, che si sarebbe dovuta svolgere nell’estate del 2020 a Tokyo, le ha impedito di raggiungere questo ennesimo, incredibile, traguardo.
COSA RISERVA IL FUTURO?
«Basta, smetto. Sono sicura al cento per cento. E’ giusto così: largo alle giovani. Non ci ho dormito la notte – ha dichiarato la Piccinini al Corriere della Sera – è difficile staccarsi dalla vita che ho fatto per quasi 30 anni e sognavo da quando ne avevo 8. Ora cercherò di capire. Busto mi ha chiesto di restare a far parte del progetto: in quale ruolo, si vedrà. Avrei dovuto uscire di scena con la settima Champions, a Novara, vinta a 40 anni. Ma poi Busto mi ha fatto una corte spietata. La verità è che mi sento sempre quella ragazzina che guardava i cartoni di Mila e Shiro alla tv e anche adesso che esco dalla bolla ovattata dello sport per entrare nella vita vera non voglio perderla, quella ragazzina: continuerò a coltivarla.»