‹‹A un anno di distanza dobbiamo fare tutto il possibile per la soluzione della crisi. Sappiamo come farlo…››
Il Presidente del consiglio, Mario Draghi, ha aperto così il capitolo vaccini nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 25 marzo.
‹‹Abbiamo quattro vaccini sicuri ed efficaci, ad aprile arriva anche Johnson&Johnson. L’obiettivo è vaccinare quante più persone possibile nel più breve tempo possibile››. Infatti, se l’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati: 170mila le dosi somministrate mediamente in ogni giorno di marzo (più del doppio rispetto alla media di gennaio e febbraio). Secondo il Premier, il traguardo da raggiungere deve essere ben più ambizioso, fino a toccare le 500mila somministrazioni quotidiane.
Prima i più fragili
‹‹Procedere spediti con la somministrazione è importante, ma è altrettanto cruciale vaccinare prima i nostri concittadini più anziani e fragili che più hanno da temere per le conseguenze del virus››. Ha proseguito Draghi, bacchettando così le regioni che non si attengono alle priorità del piano nazionale. Queste ‹‹trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità, probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale.›› Un richiamo all’unità generale, dunque, la stessa che ha contraddistinto l’Italia nel primo periodo di sofferenza.
Un piano per le riaperture
Tra le priorità, nel discorso del Premier, hanno trovato spazio anche le riaperture. ‹‹Mentre stiamo vaccinando è bene cominciare a pianificare le aperture. – In particolare, ha sottolineato Draghi – cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua››.
La collaborazione europea
Successivamente, il Premier ha posto l’accento sulla necessità di raggiungere l’indipendenza vaccinale, unica difesa del Vecchio Continente di fronte ad eventuali shock esterni. Inoltre, il processo di integrazione dell’Unione è imprescindibile anche sul piano economico. ‹‹Con il mercato unico europeo – ha evidenziato il Presidente del consiglio – potremo dipendere sempre meno dal resto del mondo per le nostre esportazioni. Come avviene a tutti i grandi Paesi. – In sostanza – difendere l’unicità del mercato significa difendere le imprese italiane che ne beneficiano in grande misura››.
Altro test che l’Europa deve superare collaborando riguarda lo sviluppo tecnologico. La trasformazione digitale, su cui l’Italia ha in mente di investire il 20% delle risorse del Next Generation EU, secondo il piano Colao, per Draghi deve andare di pari passo con ‹‹una equa distribuzione dei proventi››. Per questo, il Premier ha affermato di credere, oggi più di ieri, in una collaborazione fruttuosa con gli Stati Uniti nella costruzione di una tassa digitale che regoli i giganti del web, arrivando a chiosare: ‹‹La presidenza italiana del G20 è l’occasione giusta per farlo››.
Ad aprile in visita in Libia
Infine, dopo aver definito ‹‹un grave passo indietro›› l’abbandono turco della Convenzione di Istanbul, nel corso della replica in Senato l’ex Governatore Bce ha parlato anche della situazione in Libia, Paese che ad aprile ospiterà la prima uscita internazionale del Premier. ‹‹L’Italia difende in Libia i propri interessi internazionali e la cooperazione. Se vi fossero interessi contrapposti l’Italia non dovrebbe avere alcun dubbio, ovviamente, nel difendere i propri interessi nazionali, né avere timori reverenziali verso qualunque partner. – Ha sottolineato in chiusura Draghi, aggiungendo – E mi sembra di aver sempre dimostrato nella mia vita, estrema indipendenza nella difesa dei valori fondamentali dell’Europa e della Nazione››.