L’Unione Europea diventa “zona di libertà per lgbtqia+”: lo ha deciso il Parlamento Europeo durante la sessione plenaria dell’11 marzo 2021. Sono trascorsi solo 2 anni dal marzo 2019, quando più di 100 tra distretti, municipalità e regioni polacche si sono dichiarati “Lgbtq+ free zone”, ovvero zona libera da Lgbtq+. Ancora più recente, risalente a novembre 2020, è la decisione della città ungherese di Nagykáta di vietare “la promozione e l’incoraggiamento della propaganda Lgbtqia+”. Gli Stati dell’Ue hanno specificato che la loro risoluzione nasce in risposta alla posizione di Polonia e Ungheria su questo argomento. Nel documento vengono anche citati alcuni attivisti polacchi che combattono quotidianamente per i diritti della comunità Lgbtqia+.
I voti contrari
La mozione è stata approvata con moltissimi voti a favore, 492 per la precisione, 46 astenuti e 141 contrari. Coloro che hanno votato contro il provvedimento sono quasi tutti deputati polacchi o ungheresi. Ma il dato più sorprendente si riferisce ai 31 voti sfavorevoli provenienti da europarlamentari della destra italiana. La giornalista Jennifer Guerra ha postato sul suo profilo Instagram i nomi degli europarlamentari italiani che si sono opposti alla mozioni con i relativi partiti di appartenenza: Lega, Fratelli d’Italia e un membro di Forza Italia. La motivazione che li avrebbe spinti a votare a sfavore del provvedimento andrebbe ricercata nella strumentalizzazione dei diritti della comunità Lgbtqia+ per attaccare Ungheria e Polonia.
La contro risoluzione
Tre eurodeputate leghiste, Annalisa Tardino, Simona Baldassarre e Isabella Tovaglieri avrebbero addirittura firmato una contro risoluzione, presentata dal gruppo Identità e Democrazia che riporta che tutti gli Stati Ue sono Paesi sicuri per quelle che chiamano “minoranze sessuali”. Nel documento viene inoltre ribadito che per la procreazione sono necessari entrambi i sessi. Tra coloro che hanno commentato la risoluzione, Isabella Adinolfi, europarlamentare del Movimento 5 stelle ha dichiarato: «La risoluzione votata dal Parlamento europeo, che dichiara l’Unione europea zona di libertà Lgbtq, è un passo rivoluzionario nella difesa dei diritti di tutti. Oggi è una giornata storica perché la cultura del rispetto e della tolleranza vincono su quella del pregiudizio. Il futuro vince sul Medioevo».