E’ morto a 94 anni l’ingegner Lou Ottens, colui che diede vita a uno degli oggetti più diffusi di ogni epoca: la musicassetta.
Uno strumento relativamente semplice, un piccolo involucro di plastica con del nastro magnetico registrabile su due lati. Ne esistevano di vari tagli, ognuno basato su una durata in minuti: 23, 30, 45, 60.
Lou Ottens, olandese, per tutta la carriera ha lavorato nella azienda olandese Philips, e proprio qui fu alla testa del gruppo di lavoro che creò e brevettò il rivoluzionario oggetto.
La rivoluzione portatile
Fu un salto nel futuro mai visto per il mondo del sonoro: per la prima volta era possibile ascoltare le tracce dei propri artisti preferiti comodamente e in qualunque luogo ci si trovasse: era nato il portatile. La sua economicità, la maneggevolezza ma soprattutto l‘incredibile versatilità segnarono il suo successo: era infatti possibile registrare qualunque tipo di traccia sul nastro. Da conversazioni private, a messaggi vocali, a interviste e dettature. (clicca qui per una breve spiegazione del funzionamento tecnico di una musicassetta)
Per oltre quarant’anni la musicassetta spadroneggiò indisturbata tra i supporti audio, fino a quando non venne lentamente soppiantata dal Compact-disc (Il comune CD). Tuttavia, citando un vecchio film con Bruce Willis, fu “dura a morire“. Infatti, per lungo tempo, fu impossibile per l’utenza comune registrare su CD, veniva richiesto un masterizzatore,
di cui la maggior parte delle persone erano sprovviste. Anche qui c’è stato lo zampino di Ottens: aiutò l’azienda a sviluppare anche questa tecnologia, e con la collaborazione di Sony a stabilire il nuovo formato dominante sul mercato.
Oggi la musicassetta è sostanzialmente scomparsa, non viene più utilizzata per ovvi motivi da praticamente nessuno e l’industria della musica non la supporta più. L’introduzione dei formati digitali ha inoltre trascinato nell’oblio anche il CD, erede della musicassetta.
Cosa rimane?
Oggetti storici, che restano ormai destinati a una nicchia di collezionisti e che nel caso dell’invenzione di Ottens ha però lasciato una immagine indimenticabile nella mente di tutti i nati dal 1960 al 1995: il connubio penna BIC-musicassetta. Era infatti possibile riavvolgere il nastro a mano per riavviare le tracce registrate semplicemente mettendo una normale e diffusissima penna in uno dei fori e ruotare. Un gesto semplice, ma che ha segnato la storia.