È stato un Airbus A330, decollato questa mattina dall’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma, a portare Papa Francesco a Baghdad. Con questo viaggio, Bergoglio ha abbattuto un altro muro, perché è il primo Pontefice nella storia a visitare l’Iraq. «Questo è un viaggio emblematico, un dovere verso una terra martoriata da molti anni», ha detto Francesco ai giornalisti sull’aereo.
Appena arrivato ha pronunciato il primo discorso al governo, al corpo diplomatico e a tutte le autorità civili, lanciando un appello chiaro riguardo alla guerra e le armi: «Tacciano le armi! Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque! Cessino gli interessi di parte, quegli interessi esterni che si disinteressano della popolazione locale. Si dia voce ai costruttori, agli artigiani della pace! Ai piccoli, ai poveri, alla gente semplice che vuole vivere, lavorare, pregare in pace. Basta violenze, estremismi, fazioni, intolleranze!».
Baghdad blindata
Strade piene di militari e polizia con mezzi blindati, cieli sorvolati da elicotteri militari: è una Baghdad blindata quella che ha accolto il Pontefice. Nonostante la città sia vuota, con quasi tutti i negozi chiusi a causa del lockdown, fuori dall’aeroporto si sono creati degli assembramenti: molte persone, infatti, si sono radunate per dare il benvenuto a Papa Francesco.
Inoltre, per portare il Papa dall’aeroporto direttamente al palazzo presidenziale, è stata utilizzata un’auto blindata: una Bmw 750, auto di sicurezza speciale anti-proiettile. Tutti i paesi visitati dal Papa mettono sempre a disposizione veicoli simili, ma si tratterebbe della prima volta che, in un viaggio internazionale, il Pontefice ne fa davvero uso.
Un ulteriore passo verso la fratellanza umana
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ringraziato Papa Francesco, sottolineando come questo viaggio, dopo quello negli Emirati Arabi, sia un ulteriore passo verso il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana. Mattarella ha ricordato che Francesco, visitando Baghdad, ha realizzato «un proposito che San Giovanni Paolo II non poté attuare. La sua presenza in Iraq rappresenta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell’intera regione una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine». Il rientro in Italia del Pontefice è previsto nella tarda mattinata di lunedì 8 marzo, all’aeroporto militare di Roma Ciampino.