Governo Draghi, quale sarà la probabile agenda del nuovo esecutivo?

Quale sarà l’agenda del governo di Mario Draghi? Mentre proseguono le consultazioni – oggi dovrebbe toccare a sindacati e parti sociali – e le posizioni dei partiti sul sostegno si delineano, con l’ultima grande incognita del Movimento 5 Stelle e dell’esito della consultazione sulla piattaforma Rousseau, emergono i temi su cui si concentrerà l’azione immediata del nuovo esecutivo.

Le conseguenze del Coronavirus

Negli incontri degli scorsi giorni il premier incaricato avrebbe affrontato con le forze politiche i nodi relativi alla sanità e alle conseguenze del Coronavirus. Primo fra tutti la campagna vaccinale. Sarà infatti fondamentale accelerare le somministrazioni per recuperare il ritardo accumulato nell’ultimo mese, sia a causa dei disguidi nella fornitura da parte delle aziende farmaceutiche, sia per quelli a livello di gestione delle regioni.

La ripresa dell’occupazione e dei consumi dipende infatti strettamente dal raggiungimento dell’immunità di gregge. Le parole d’ordine saranno quindi il potenziamento della rete di approvvigionamento e di distribuzione del vaccino, con maggiori investimenti anche sulla medicina territoriale.

Lavoro e scuola

Sulla scuola invece Draghi dovrà trovare l’equilibrio tra le esigenze di sicurezza nelle aule e le necessità di studenti e insegnanti, che da mesi manifestano fuori dagli istituti in favore dell’istruzione in presenza. L’ipotesi sembra quella di allungare il calendario scolastico per permettere il completamento dei programmi scolastici.

Sul fronte lavoro, il Presidente del consiglio incaricato dovrà confrontarsi con la questione dei sussidi a liberi professionisti e imprese e il nodo riguardante il blocco dei licenziamenti, che scadrà a marzo.

Interventi più strutturali riguarderanno lo sblocco dei cantieri e la creazione di nuovi posti di lavoro, con attenzione però all’ambiente. Draghi non ha ancora fornito dettagli, ma spiegherà meglio le sue intenzioni in Parlamento nei prossimi giorni.

I rapporti con l’Europa e il mondo

Tra le certezze del governo Draghi ci sarà sicuramente una forte attitudine europeista. Il curriculum del premier incaricato, ex presidente della Banca Centrale Europea, rende l’adesione e la partecipazione alle politiche di Bruxelles irrinunciabile e non negoziabile. Sia i 5 Stelle che il partito di Matteo Salvini, tradizionalmente euroscettici o, perlomeno d’impronta “euroriformatrice”, secondo il leader della Lega, dovranno farci i conti.

Anche l’atlantismo sembra essere fuori discussione. Mario Draghi ha più volte sottolineato durante le consultazioni l’importanza del rapporto tra Italia e Stati Uniti, soprattutto dopo l’elezione del presidente democratico, Joe Biden.

Le riforme

Saranno centrali riforme, da anni auspicate come quella della pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia civile. Tra le condizioni poste dalla Commissione Europea per l’assegnazione dei fondi del Recovery Plan, saranno anche un mezzo per incentivare gli investimenti dall’estero in Italia.

 

Giorgia Colucci

Classe 1998, vivo tra Varese e Milano, ma mi appassiona il mondo. Curiosa su tutto, scrivo di ambiente, di diritti e di casa mia su Il Fatto Quotidiano.it. Oltre a collaborare con Master X, parlo di rock ai microfoni di Radio IULM e di Europa a quelli di Europhonica. Per non farmi mancare niente, anche di cinema su Recencinema.it. Nel 2018 ho pubblicato "Vorrei mettere il mondo in carta", una raccolta di poesie per I Quaderni del bardo Edizioni

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