Si sono riuniti in un vertice d’emergenza gli esperti dei 27 Stati membri dell’Unione europea per discutere sulle misure da adottare per fronteggiare la nuova variante del Covid-19. Convocata dalla presidenza tedesca, la riunione si è tenuta nell’ambito del meccanismo di risposta alla crisi (Ipcr), un organo creato circa un anno fa proprio per coordinare le azioni europee nei casi di emergenza.
Il vertice
I partecipanti si sono scambiati informazioni e hanno dato il loro sostegno per l’adozione di una risposta coordinata da parte dell’Ue per fronteggiare questa nuova minaccia. Sul tipo di approccio, gli esperti hanno chiesto orientamenti alla Commissione. Ma gli Stati membri hanno sottolineato l’importanza di mantenere aperte le frontiere all’interno dell’area Schengen. Nel corso del vertice, si è anche discusso della questione relativa al rimpatrio dei cittadini e dei residenti che desiderano tornare dal Regno Unito.
Via libera dall’Ema per il vaccino Pfizer-BioNtech
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato il via libera all’immissione in commercio del vaccino Pfizer-BioNTech. La notizia è arrivata dopo l’ok (condizionato) dall’Agenzia europea del farmaco (Ema). La «condizionalità» riguarda la raccomandazione dell’Ema di non sottoporre alla vaccinazione persone di età inferiore a 16 anni.
Today we add an important chapter to a European success story, by making available the 1st #COVID19 vaccine for Europeans.
More will come.
It will be available to all EU countries at the same time, on the same conditions #EUvaccinationdays https://t.co/4Xa17PQkMv
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) December 21, 2020
Le raccomandazioni dell’Ecdc
Secondo quanto riferito da Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, la variante inglese del coronavirus circola già da novembre. A dimostrarlo tre sequenze di campioni raccolti durante questo mese in Danimarca e uno in Australia, che sono risultate collegate al focolaio inglese causato da questa mutazione.
«Non ci sono indicazioni al momento di una maggiore gravità dell’infezione collegata a questa nuova mutazione», spiegano dall’Ecdc. «Data l’attuale mancanza di dati su quanto questa nuova variante sia diffusa fuori dal Regno Unito, servono sforzi tempestivi per prevenire e controllarne la diffusione». Il Centro europeo ha spiegato che i governi dovranno segnalare tutti i casi identificati al Sistema di allerta e risposta rapida dell’Ue.
Regno Unito “in quarantena”
Intanto il Regno Unito è isolato. L’annuncio di un vertice di emergenza dell’Unione europea è stato anticipato dalle misure adottate dai singoli Stati membri. I Paesi Bassi hanno imposto un blocco, che durerà fino al primo gennaio, poche ore dopo il discorso tenuto dal Primo ministro britannico, Boris Johnson, con cui ha comunicato l’avvio di nuovo lockdown. Stop ai collegamenti anche con l’Olanda, il Belgio e la Francia. Hanno interrotto i voli dal Regno Unito anche la Germania, l’Irlanda, il Lussemburgo, la Polonia, la Romania e l’Italia.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato di aver firmato un’ordinanza, valida fino al 6 gennaio, «che blocca i voli in partenza dalla Gran Bretagna e vieta l’ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato. Chiunque si trovi già in Italia, in provenienza da quel territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone antigenico o molecolare contattando i dipartimenti di prevenzione».
Numerosi anche i Paesi extraeuropei hanno deciso di bloccare i collegamenti a causa della diffusione della nuova variante di Covid-19. L’ultimo in ordine di tempo è la Russia, che ha stabilito, almeno per una settimana, l’interruzione del trasporto aereo. Una decisione simile, con varianti sulla durata, è stata adottata da Canada, Arabia Saudita, Iran, India, Argentina e Colombia. Linea ancor più rigorosa per la Turchia, che ha bloccato i collegamenti aerei non soltanto con il Regno Unito, ma anche con Danimarca, Paesi Bassi e Sudafrica, considerati al momento i Paesi più a rischio.