Sisters With Transistors, in un documentario le donne che hanno cambiato la musica elettronica

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È sbarcato anche in Italia Sisters With Transistors, il documentario che racconta le donne che hanno fatto la storia della musica elettronica e d’avanguardia nel mondo. Il palcoscenico, tutto digitale, scelto per la première è quello del Festival dei Popoli, giunto alla sua 61esima edizione. La pellicola è stata trasmessa per la prima volta nel nostro Paese ieri, 18 novembre, sul sito Più Compagnia, la sala virtuale del cinema La Compagnia di Firenze. In collaborazione con il portale MyMovies, Sisters With Transistors sarà disponibile per tutta la durata del festival, che si è aperto il 15 novembre e si chiuderà il prossimo 22 novembre.


Pioniere, innovatrici, musiciste

Presentato allo Sheffield Documentary Festival, il documentario è un viaggio all’interno di quella parte fondamentale della musica d’avanguardia novecentesca al femminile, spesso passata inosservata e lasciata nell’ombra. “La storia delle donne è una storia di silenzio. La musica non fa eccezione”, si legge nella locandina del film, sul sito ufficiale. E allora, ecco che le innovazioni musicali di Clara Blackmore, la più importante thereminista della storia, Daphne Oram, cofondatrice del BBC Radiophonic Workshop, Maryanna Amacher, allieva di Stockhausen, Suzanne Ciani, Delia Derbyshire e tante altre pioniere per l’elettronica del secolo scorso, diventano racconti di inestimabile valenza sociale. Una lotta di emancipazione attraverso l’arte, che Sisters With Transistors fa emergere in modo nitido e cristallino.

Maryanne Amacher. Foto: sito Sisters With Transistors

“Noi donne eravamo naturalmente attratte dalla musica elettronica, quando la possibilità che una donna componesse era in sé controversa”, spiega la compositrice statunitense Laurie Spiegel. “L’elettronica ci permette di fare musica, che potrebbe essere ascoltata dagli altri, senza dover essere prese sul serio dall’establishment maschile dominante”.

Foto: Facebook Sisters With Transistors
Una narratrice d’eccezione

Per raccontare queste storie di arte e di vita, Lisa Rovner, regista del documentario, ha scelto una figura unica. A dipanare il fil rouge della pellicola è infatti la voce di Laurie Anderson, musicista e artista a tutto tondo, dal teatro alla poesia. In passato ha lavorato con personaggi come William Burroughs, Wim Wenders, Brian Eno, Philip Glass, Peter Gabriel, Bobby McFerrin e Lou Reed. Proprio per ricordare l’ex fondatore dei Velvet Underground, attraverso una delle sue più grandi passioni, Anderson ha di recente tenuto in livestream il secondo “Lou Reed Tai Chi Day”, insieme a diversi ospiti, fra cui Iggy Pop e Tony Visconti.

Francesco Puggioni

Marchigiano, 23 anni. Mi sono laureato in Scienze Politiche Sociali e Internazionali all’Alma Mater di Bologna, dove ho lasciato un pezzo di cuore. Ora a Milano, al Master in Giornalismo IULM. Coltivo da sempre le mie più grandi passioni: la scrittura e la musica. Collaboro con StartupItalia, scrivo per MasterX e per il sito multiTasca.

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