Sorprendente e inaspettata. La 30esima giornata di campionato, abbatte qualsiasi pronostico. La Juventus si aggiudica il derby della Mole, ai danni del Torino, e allunga sulle inseguitrici. Crollano infatti sia la Lazio, sconfitta in casa dal Milan di Pioli, sia l’Inter, battuto dal Bologna, in una partita dove accade di tutto. Si rialza la Fiorentina dopo le due prestazioni deludenti contro Brescia e Sassuolo. La Roma, dopo la sconfitta contro l’Udinese, cade anche a Napoli.
Juventus-Torino
La Juventus vince per 4-1 nella stracittadina contro il Torino di Moreno Longo. Risultato largo, che però non rispecchia a pieno l’andamento della partita. Dopo essere andati sotto di due reti, i granata sono riusciti a rientrare a fine primo tempo col rigore di Belotti e a mettere paura alla difesa juventina a inizio ripresa, sfiorando il goal del pareggio. Il terzo goal dei bianconeri, il primo goal su punizione alla Juve di Cristiano Ronaldo, ha però spezzato le gambe e i sogni di rimonta del Toro.
Per gli uomini di Sarri un passo avanti nella prestazione offensiva e uno indietro in quella difensiva. Si è infatti visto a larghi tratti il tipo di gioco che l’allenatore toscano predilige, fatto di giro palla veloce, combinazioni rapide e pressing alto. Una maggiore spinta all’attacco che però in alcune fasi ha lasciato pericolosamente scoperta la retroguardia, anche se spesso Bonucci e compagni sono riusciti a cavarsela, spesso individualmente.
Nonostante i progressi nel gioco e nella condizione fisica, la Juventus deve ancora trovare il giusto equilibrio, ma il prossimo test sarà il primo veramente impegnativo. I bianconeri affronteranno un Milan in salute senza Dybala e De Ligt, i due uomini più in forma in questa ripresa di campionato.
Il Torino rimane ancora coinvolto nella lotta per non retrocedere, trovandosi al sedicesimo posto e a sei punti dalla zona calda. Malgrado il risultato sia fuorviante, Longo e i suoi portano a casa una buona prestazione e la convinzione che, ripetendo queste partite contro squadre alla propria portata, si può raggiungere una salvezza senza troppi affanni nelle prossime giornate.
Lazio-Milan
Che le assenze di Immobile e Caicedo, nella Lazio, avrebbero reso la partita contro il Milan più incerta era prevedibile, ma nessuno si sarebbe mai immaginato un successo così rotondo da parte di Ibrahimovic e compagni. Uno 0-3 senza troppe storie, che allontana i biancocelesti dalla Juventus, ora distante sette punti, e avvicina il Milan al quinto posto.
Senza attaccanti, Inzaghi schiera Correa prima punta, con Luis Alberto e Milinkovic-Savic ad alternarsi in appoggio all’argentino. Non è la solita Lazio fin dall’inizio, l’assenza di un riferimento davanti si fa sentire e nonostante la Lazio arrivi alla conclusione nel primo tempo, non dà mai la sensazione di poter segnare. Nel Milan il ritorno di Ibrahimovic manda in panchina un Rebic apparso stanco contro la Spal e pronto a essere utilizzato come arma a gara in corso. Lo svedese è ancora un po’ arrugginito, ma riesce a tenere da solo l’attacco, con Bonaventura e Calhanoglu che si inseriscono coi tempi giusti e il solito Theo Hernandez a macinare chilometri sulla fascia sinistra.
La difesa regge bene i tentativi della Lazio e nel primo tempo il Milan è già avanti di due reti, grazie al destro dalla distanza di Calhanoglu e il rigore di Ibra. Nella ripresa la Lazio ci prova ma senza troppa convinzione e così i rossoneri chiudono la partita con Ante Rebic, nel frattempo subentrato.
Non tutto è perduto per la Lazio. Nei prossimi due match la Juventus affronterà Milan e Atalanta, due delle squadre più in forma in questo momento, e biancocelesti dovranno essere abili nel vincere i loro impegni e sperare che Cristiano Ronaldo e compagni lascino per strada qualche punto.
Inter-Bologna
Come Dottor Jekyll e mister Hyde. Quello tra Inter e Bologna è un match a due facce. I nerazzurri, dopo la sconfitta della Lazio in casa contro il Milan, avrebbero avuto la possibilità di portarsi a -1 dal secondo posto. E invece sprecano tanto e concretizzano poco. A San Siro succede di tutto e l’Inter, dopo aver giocato la maggior parte della gara in vantaggio, vede svanire i 3 punti e si ritrova a +1 dal quarto posto, costretta a dire addio alla rincorsa scudetto.
Il primo tempo vede la squadra di Conte girare bene palla: tanti i tocchi di prima, anche se a volte imprecisi, che consentono alla squadra di arrivare davanti alla porta avversaria. Al 22’ la gara si accende: Candreva con uno splendido cambio di gioco serve Young, l’inglese crossa per Lautaro che anticipa Danilo di testa e centra il palo, ma serve un comodo tap-in per Lukaku che non sbaglia. Il belga diventa il quarto giocatore nerazzurro a segnare almeno 20 gol dopo 30 giornate alla prima stagione nerazzurra (prima di lui solo Meazza, Nyers e Ronaldo).
Il secondo tempo è ricco di episodi da entrambe le parti. Il Bologna parte all’assalto ma Soriano, colpevole di aver apostrofato l’arbitro, è costretto a lasciare il campo per rosso diretto. L’Inter in superiorità numerica non riesce a chiudere la partita: Lautaro si presenta sul dischetto per battere il rigore procurato da Candreva, ma tira centrale e Skorupski respinge il Toro prima e la ribattuta di Gagliardini poi. È l’inizio della fine nerazzurra.
Il Bologna trova il pareggio con il neoentrato Juwara, che con un sinistro vincente piega Handanovic. L’Inter inizia a barcollare e il secondo giallo a Bastoni ristabilisce la parità numerica. Il colpo di grazia arriva al 35’ della ripresa: Dominguez serve Barrow, liberissimo sulla sinistra, che beffa Handanovic in mezzo alle gambe. 2-1 e partita chiusa.
L’Inter di Conte si è divorata la ghiotta possibilità di rimettersi in corsa. La Juventus ora cavalca sola verso la vetta.
Atalanta-Cagliari
Chi non si ferma più, invece, è l’Atalanta. Nonostante il turnover massiccio operato da Gasperini – sette uomini diversi rispetto alla partita vinta contro il Napoli – la Dea sbanca anche la Sardegna Arena grazie a un rigore di Muriel.
Per il Cagliari una giornata molto sfortunata. Al dodicesimo minuto Simeone porta in vantaggio i suoi con un bel destro a giro, ma il Var richiama l’arbitro per un presunto fallo di mano. Anche se il braccio è attaccato al corpo, la regola, molto fiscale, di quest’anno prevede l’annullamento di qualsiasi goal che sia scaturito da un tocco di mano.
La partita è sicuramente condizionata dall’espulsione, al minuto 26, di Carboni, che lascia il Cagliari in 10 uomini per più di due terzi del match, oltre a regalare il penalty della vittoria agli avversari. Le squadre di Zenga spesso sono le ultime ad arrendersi e, malgrado l’uomo in meno, i rossoblù le provano tutte, ma non riescono ad agguantare il pareggio.
Complice la sconfitta dell’Inter, l’Atalanta si trova ora a meno uno dal terzo posto. Per il Cagliari, invece, sa tanto di addio all’obiettivo Europa, ora distante sette punti.
Napoli-Roma
Missione aggancio completata. Il Napoli batte la Roma al San Paolo e la raggiunge al quinto posto in classifica, scavalcando di nuovo il Milan, ora a due punti. Archiviata la sconfitta contro l’Atalanta, la squadra di Gattuso centra la sesta vittoria nelle ultime sette partite.
Dopo un primo tempo divertente, ma fermo sullo 0-0, Callejon e Insigne firmano il successo azzurro. L’attaccante spagnolo trasforma un bell’assist di Mario Rui nel gol del vantaggio del Napoli. La Roma però rimane unita. Dopo appena cinque minuti, Mkhitaryan segna il pareggio trovando l’angolino giusto da fuori dopo l’apertura di Dzeko.
A chiudere il match ci pensa Insigne: destro a giro e palla che si insacca in rete. Gattuso può tirare un sospiro di sollievo dopo la prestazione di Bergamo, mentre Fonseca trema. Nonostante le rassicurazioni di Pallotta, il tecnico giallorosso vede il proprio futuro sempre più incerto. Unica nota positiva il rientro in campo di Nicolò Zaniolo dopo quasi sei mesi dal brutto infortunio al crociato, rimediato il 12 gennaio scorso contro la Juventus.
Parma-Fiorentina
Una Fiorentina dal doppio volto. La Viola torna a vincere, ma lo fa dominando la prima parte e perdendo tutta la sua personalità nella seconda. Forse perché nella ripresa viene a mancare il suo punto di riferimento, Ribery, che esce malconcio dopo un contatto con Kurtic.
Nel primo tempo si presenta sul dischetto due volte Pulgar. E per due volte mette a segno lo stesso tiro. Due a zero alla pausa e la Fiorentina sembra essere rinata rispetto alla scorsa giornata. Nella ripresa i viola subiscono subito il 2-1. Ancora un calcio di rigore: Pezzella colpisce con un braccio il volto di Kucka in area Il var decide per il penalty ed è lo stesso Kucka a segnare.
La partita finisce sul 1-2 e la Viola, bella a metà, può tirare un sospiro di sollievo.
Sassuolo-Lecce
Tredici gol nelle ultime quattro partite: la squadra di De Zerbi non si ferma più. Il Lecce, invece, incassa la sesta sconfitta consecutiva e rimane terzultimo con 25 punti. Un verdetto troppo severo per la squadra di Liverani, che con una grande forza d’animo pareggia per due volte la classe avversaria.
Pronti, via. Anzi, pronti, gol. Il Sassuolo passa subito in vantaggio con un lancio in profondità di Locatelli che pesca Caputo: l’attaccante neroverde non perdona. Il Lecce però risponde alla prima occasione con il gol di Lucioni in volée sull’angolo di Calderoni.
La ripresa si apre con la squadra ospite in attacco, ma il fallo in area di Paz consegna il rigore del vantaggio al Sassuolo. Berardi non sbaglia dal dischetto. La risposta del Lecce non si fa attendere: Babacar guadagna una punizione al limite dell’area che il Var corregge in rigore. Mancosu, appena entrato, si prende la responsabilità del tiro e non fallisce, raggiungendo quota 8 gol su 8 penalty. Dopo soli dieci minuti Boga controlla il pallone, dribbling e tiro in rete. Chiude i conti Muldur che infrange qualsiasi speranza del Lecce. Il sogno Europa rimane vivo per il Sassuolo che affronterà Lazio e Juve nelle prossime tre giornate.
Brescia-Verona
Il Brescia tiene vive le speranze della salvezza. Le Rondinelle battono in casa il Verona per 2-0, ottenendo una vittoria che mancava dal dicembre scorso. I tre punti consentono alla squadra di Lopez di lasciare l’ultimo posto alla Spal e ridurre la distanza dal Genoa a 6 punti.
Il primo tempo si chiude sullo 0-0 dopo il palo di Torregrossa e le chance sprecate di Mateju e Borini. Il Brescia soffre sul finale della prima frazione di gioco, ma Joronen tiene la porta inviolata nonostante le bordate di Zaccagni e Di Carmine.
La ripresa inizia con un Brescia determinato a segnare. Il gol arriva al 52’ grazie a un colpo di testa di Papetti sugli sviluppi di un corner. Dopo una clamorosa conclusione di Torregrossa che prende il suo secondo legno della partita, il raddoppio arriva al 96’ quando Donnarumma tutto solo non sbaglia davanti alla porta. Il Verona vede allontanarsi il sogno europeo, mentre le Rondinelle si aggrappano a quella salvezza non più tanto irraggiungibile.
Udinese-Genoa
Alla Dacia Arena non è finita fino a che l’arbitro non fischia tre volte. Termina 2-2 la sfida salvezza tra Udinese e Genoa, un pareggio che sa di sconfitta per i friulani.
I bianconeri dominano per quasi tutta la gara e si portano in vantaggio di due reti grazie a Fofana, a segno per la seconda partita consecutiva, e a Kevin Lasagna. E proprio quando l’Udinese deve puntare su uno dei suoi punti di forza, ovvero la tenuta difensiva, la squadra si sfalda.
Il finale è thriller. Il mai domo Goran Pandev accorcia le distanze al minuto 81, riaccendendo la fiammella della speranza per il Grifone. All’ultimo minuto, Zeegelaar commette una sciocchezza e calcia il piede di Biraschi: l’arbitro inizialmente fa proseguire, ma il richiamo del Var lo fa ritornare sui suoi passi e concede un rigore netto. Il giovane Pinamonti, dal dischetto, si fa ipnotizzare da Musso, ma non si fa scoraggiare e si avventa sulla respinta, calciando in rete il pallone del 2-2.
Con un successo, a portata di mano fino a pochi secondi dalla fine, l’Udinese avrebbe rifiatato un po’ nella lotta per non retrocedere, ma questo pareggio la condanna a stare sull’attenti. Ora il terzultimo posto è a sette punti. Per il Genoa, invece, un pareggio che la allontana dal Lecce, ora distante due lunghezze.
Sampdoria-Spal
Con il successo sulla Spal, la Sampdoria si allontana momentaneamente dalla zona retrocessione. Un 3-0 netto contro gli uomini di Di Biagio, firmato due volte da Linetty e una da Gabbiadini, che permette ai blucerchiati di allungare a nove punti dal terzultimo posto.
I ragazzi di Ranieri fanno dunque il pieno nelle ultime due giornate, giocate contro Lecce e Spal, non deludendo le aspettative e scacciando i fantasmi della Serie B che fino a pochi giorni fa incombevano su Genova.
La giornata 31 potrebbe rimettere in discussione diverse questioni. La Lazio aprirà le danze martedì 7 luglio a Lecce, mentre la Juventus giocherà subito dopo le match delicato contro il Milan. Il giorno dopo saranno di scena sei match: Genoa-Napoli, Fiorentina-Cagliari, Atalanta-Sampdoria, Bologna-Sassuolo, Torino-Brescia e Roma-Parma. Chiuderanno la giornata giovedì 9 Udinese-Spal e Verona-Inter.