La nota catena di abbigliamento Zara chiuderà circa 1200 negozi in tutto il mondo e punterà sulle vendite online. Ad annunciarlo è Inditex, la società spagnola proprietaria del marchio, che ha spiegato che le chiusure corrisponderanno a circa il 16% del totale dei punti vendita e riguarderanno soprattutto quelli più piccoli in Asia ed Europa.
La decisione è stata presa a causa delle perdite registrate dal gruppo durante l’emergenza coronavirus. Nel primo trimestre del 2020 (1 febbraio- 30 aprile),infatti, il fatturato di Inditex –che comprende anche Bershka, Massimo Dutti, Oysho, Pull&Bear e Stradivarius- ha subito una perdita netta di 409 milioni di euro e le vendite sono calate del 44%.
L’investimento sulle vendite online
La crescita dell’online è riuscita in parte a compensare il crollo degli acquisti. Nel primo trimestre di quest’anno, infatti, l’e-commerce ha registrato un aumento del 50% rispetto allo stesso periodo del 2019 e una crescita del 95% in confronto ad aprile 2019.
Questi dati hanno portato la società ad investire sull’e-commerce, facendolo diventare uno dei punti fondamentali della strategia futura. Per rafforzare la piattaforma online, Inditex avrebbe già investito 2,5 miliardi di euro.
Altri 1,7 miliardi di euro saranno poi investiti nei negozi, che diventeranno soprattutto centri di distribuzione e serviranno per ritirare gli acquisti online e smaltire le scorte di capi in magazzino. L’obiettivo è riuscire a ricavare dalla vendite online il 25% del giro d’affari complessivo entro il 2022.
Le parole del CEO di Inditex
«Nonostante la crisi, abbiamo totale fiducia nel nostro modello di business e continueremo a sviluppare la nostra strategia a lungo termine per estendere i nostri negozi completamente integrati alla nostra piattaforma online», ha affermato Pablo Isla, Ceo di Inditex. Isla ha poi aggiunto: «una maggior qualità del negozio significa anche una maggior performance nell’e-commerce».