La società californiana di teleconferenze Zoom vola in borsa e vale più delle sette maggiori compagnie aeree. La pandemia sta offrendo infatti uno spaccato sulla realtà attuale. Da una parte i servizi di supporto allo smart working come le piattaforme di condivisione, Zoom su tutte, che hanno rappresentato l’alternativa alla chiusura delle aziende, assicurando riunioni e meeting. Dall’altra il declino del trasporto aereo, inevitabile visti gli effetti del virus sul turismo. Ma questo trend è destinato a durare?
La crescita di Zoom
Se le tendenze di questo periodo venissero confermate anche in futuro, specie nelle aziende e nell’istruzione, alcune società potrebbero continuare ad avere un grande profitto. La Zoom communications è un ottimo esempio di organizzazione che beneficia di queste transizioni.
Il valore di mercato di Zoom è salito alle stelle toccando ora i 48,8 miliardi, nonostante i ricavi registrati si fermino, nell’ultimo anno, a 623 milioni. Gli utenti, soprattutto quelli che hanno optato per un piano Pro, Business o Enterprise – adatto per le grandi compagnie – sono stati attratti da una qualità audio e video molto alta e da funzionalità comode e intuitive come la capacità di ospitare fino a 100 partecipanti alla volta in una call.
Le riunioni aziendali sono andate avanti quindi senza problema, ma le piattaforme come Zoom sono esplose anche tra gli educatori privati per l’apprendimento online e ovviamente nella scuola. Gli utenti che utilizzano l’app californiana sono moltiplicati a vista d’occhio. A dicembre 2019 gli iscritti erano 10 milioni mentre ad aprile 2020 hanno superato i 300 milioni.
Il declino delle compagnie aeree
E se le quotazioni di Zoom volano a Wall Street toccando i 48 miliardi di euro, quelle delle compagnie aeree registrano cali clamorosi. Il valore di Delta ad esempio è solo un terzo di quello che era il 31 gennaio, passando da oltre 35 miliardi a poco più di 12.
Un destino simile a quello di altre compagnie, come il Gruppo International Airlines, sceso dai 14 miliardi di fine gennaio ai 4 miliardi di valore attuale o Lufthansa, che ha dimezzato le sue quotazioni. Queste tre società, insieme ad Air France, American, United e la Southwest Airlines, valgono insieme 46 miliardi, un valore inferiore ai 48 di Zoom.
Zoom Is Now Worth More Than The World's 7 Biggest Airlines, Combined ✈️https://t.co/KzJO4uvbhB$ZM pic.twitter.com/KiXbRGW9Pu
— Visual Capitalist (@VisualCap) May 15, 2020
Il successo di Zoom è frutto delle circostanze o durerà nel tempo?
L’aumento esponenziale degli utenti e di conseguenza delle quotazioni in borsa di Zoom è relativo sicuramente alle modalità imposte dal coronavirus. Quello che gli analisti si chiedono è se il successo durerà anche in futuro.
Per il momento molte aziende stanno continuando a privilegiare il lavoro da casa, che potrebbe diventare parte integrante della struttura organizzativa. In tal senso l’utilizzo di piattaforme come Zoom o Skype continuerà ad avere un ruolo significativo.
Per quanto riguarda l’istruzione invece, anche se gli studenti dovessero tornare da settembre a pieno regime nelle proprie aule, i software di messaggistica e comunicazione istantanea potrebbero continuare a essere usati per corsi di formazione, o modalità di apprendimento e-learning gestite da educatori privati, che hanno intensificato i loro programmi.
In questi mesi non sono comunque mancati i problemi. Nel caso di Zoom infatti hanno fatto discutere le interferenze esterne nelle riunioni o la gestione dei dati forniti all’App, anche se la società si è impegnata a combattere il problema, specificando di voler incrementare ancora in i livelli di sicurezza. Per quanto riguarda le compagnie aeree invece, il futuro è tutto da scrivere. Si tornerà a volare, e ripartirà anche il turismo nazionale e internazionale, ma la ripresa sarà lenta.