Il consiglio di amministrazione del gruppo editoriale GEDI ha nominato Maurizio Molinari direttore di Repubblica, sostituendo Carlo Verdelli.
La decisione è stata annunciata il 23 aprile, giorno dell’insediamento della nuova proprietà del gruppo GEDI. Dallo scorso dicembre, GEDI appartiene al gruppo Exor della famiglia Agnelli-Elkann, dopo essere stato per decenni sotto il controllo di quella dei De Benedetti.
Il sostegno dei giornalisti e dei lettori a Verdelli
In seguito a questa decisione, il comitato di redazione di Repubblica ha annunciato lo sciopero di 24 ore dei giornalisti. Il 24 aprile, il quotidiano non è andato in edicola e il sito online della testata non è stato aggiornato. In un comunicato pubblicato sul sito della testata, il cdr specifica che lo sciopero «non vuole essere un atto ostile nei confronti del nuovo direttore», ma è la conseguenza di una sostituzione avvenuta con una tempistica definita «quantomeno imbarazzante». L’annuncio è stato dato in un periodo di emergenza mondiale, ma anche nel giorno che era stato indicato come «data della morte del direttore Verdelli dagli anonimi che ormai da mesi lo minacciano», si legge nella nota.
Per lo sciopero dei giornalisti Repubblica oggi non sarà in edicola. Il sito tornerà ad essere aggiornato venerdì a mezzanottehttps://t.co/Bi4U6mbvVD
— Repubblica (@repubblica) April 23, 2020
Il 23 aprile su Twitter era partita una campagna social con gli hashtag #iostoconverdelli e #antifascistisempre, in sostegno all’ormai ex direttore di Repubblica, in seguito alle minacce ricevute. L’iniziativa è stata lanciata da Articolo 21 e dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana.
Verdelli, giunto alla direzione di Repubblica il 19 febbraio 2019, ha pubblicato un messaggio sul sito della testata per ringraziare i lettori. «Sabato sarà il 25 aprile, la festa sacra e laica della Liberazione. Repubblica la onorerà con un impegno particolare, visto il momento che il Paese sta attraversando», scrive Verdelli, che prosegue: «Sarà il nuovo direttore, Maurizio Molinari, a cui va il mio in bocca al lupo, a guidare il giornale in un momento che sarà insieme di memoria e di voglia di rinascita. Lo seguirò da lettore, con l’attaccamento appassionato per un giornale che è qualcosa di più di un giornale, per una comunità di lettori che ne è la ragione prima di esistenza, per una redazione con la quale è stata una fortuna condividere questo viaggio. Partigiani si nasce, e non si smette di esserlo».
Ai lettori di Repubblicahttps://t.co/bCF9QqyKeP
— Carlo Verdelli (@CarloVerdelli) April 24, 2020
Le altre novità
Maurizio Molinari, che dal 2016 dirige La Stampa, sarà il quinto direttore nella storia del giornale, dopo il fondatore Eugenio Scalfari, Ezio Mauro e Mario Calabresi. A Molinari va anche la nomina di direttore Editoriale del Gruppo GEDI.
A sostituire Molinari a La Stampa sarà Massimo Giannini, direttore dal 2018 di Radio Capital e ex vicedirettore di Repubblica. Giannini ricoprirà anche il ruolo di direttore di GNN, il network dei giornali locali del Gruppo GEDI.
Mattia Feltri assume la direzione di Huffington Post, giornale online diretto fino a gennaio da Lucia Annunziata. Feltri continuerà a firmare “Buongiorno”: una rubrica sulla prima pagina de La Stampa, per cui lavora dal 2005 e di cui è stato caporedattore della redazione di Roma, inviato ed editorialista.
Pasquale Di Molfetta, meglio noto come Linus, sarà il direttore editoriale di tutte le radio del gruppo: Radio Deejay, Radio Capital e m20.
Il gruppo GEDI della famiglia Agnelli – Elkann
GEDI Gruppo Editoriale è editore di Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, 13 testate locali, il settimanale L’Espresso, e altri periodici. La presidenza passa a John Elkann, che prende il posto di Marco De Benedetti. «Le decisioni che abbiamo preso oggi definiscono le basi di un’organizzazione chiara e coesa, premessa indispensabile per raggiungere i traguardi ambiziosi che ci siamo dati», ha dichiarato Elkann, che ha aggiunto: «Continueremo a difendere la libertà di espressione e a impegnarci per garantire un’informazione responsabile e libera da qualunque condizionamento».
Maurizio Scanavino, oltre ad essere il direttore generale del gruppo -ruolo che ricopre dallo scorso dicembre al posto di Laura Cioli-, sarà anche amministratore delegato.
Resteranno nel consiglio di amministrazione Marco De Benedetti, Carlo Perrone e Giacaranda Caracciolo. Si sono dimessi, invece, Rodolfo De Benedetti, Laura Cioli, Francesco Dini e Monica Mondardini, che sono stati sostituiti da Turi Munthe, Maurizio Scanavino, Pietro Supino e Enrico Vellano.