È positivo al coronavirus il bambino nato all’ospedale Beauregard di Aosta. La madre, che risiede vicino al capoluogo, era anch’essa positiva e ha partorito con la febbre a 38°. Al neonato è stato effettuato immediatamente il tampone e il risultato è arrivato il giorno dopo la nascita.
L’ospedale ha quindi riorganizzato la degenza nei reparti di Ostetricia e Pediatria, per evitare ulteriori contagi.
IL PRIMO NEONATO CONTAGIATO
Il bambino di Aosta non è però il primo neonato risultato al coronavirus a poche ore dalla nascita. Il primo caso era stato registrato in Cina, i primi di febbraio, quando un test effettuato su un bambino di appena 30 ore era risultato positivo.
Il piccolo nato a Wuhan, la città da cui è partito il focolaio della nuova epidemia, era allora il più giovane paziente della nuova polmonite. La madre era già ammalata e già allora si era visto come non dovesse essere esclusa la possibilità di un “contagio verticale“, da madre a figlio. Contagio che poteva avvenire appena dopo il parto se non addirittura durante la gravidanza stessa.
Il timore dunque che il contagio possa avvenire anche in grembo è quindi stata confermato in casi successivi, proprio come l’ultimo del bambino di Aosta.
I BAMBINI NON SONO IMMUNI
A causa dei pochi casi riscontrabili, all’inizio della pandemia si pensava che i bambini non fossero esposti alla malattia. L’ipotesi è che a proteggerli fosse il sistema immunitario più forte, rispetto agli individui di età più avanzata.
La completa immunità dei neonati, rispetto ad altre fasce d’età è stata però smentita dai casi di bambini con pochi mesi di vita contagiati proprio dal Covid-19.