Barilla, tramite la Fondazione Alimenta del 2009, ha donato 120 mila euro alla Caritas Italiana in merito al progetto “Povertà educativa“. L’idea del colosso è quella di offrire un aiuto per la raccolta di materiale scolastico e didattico tramite l’acquisto di supporti informatici per tutte quelle famiglie che hanno maggiori difficoltà durante l’emergenza Coronavirus in corso. «La pandemia in atto colpisce principalmente quanti sono già in situazioni di necessità». Ha dichiarato infatti don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, che ha ringraziato il gruppo per offrire strumenti necessari ai ragazzi per sostenere la didattica da distanza.
L’importo della donazione è indirizzato alle Caritas diocesane periferiche nei territori dove sono situati gli stabilimenti del gruppo Barilla, ovvero Novara, Cremona, Parma, Castiglione delle Stiviere (Mantova), Ascoli Piceno, Melfi (Potenza), Foggia e Macianise (Caserta).
Paolo Barilla, Presidente della Fondazione Alimenta, nonché Vice Presidente del Gruppo Barilla, ha dichiarato: «L’emergenza legata al Coronavirus ha determinato la necessità di una strumentazione informatica adeguata per consentire ai ragazzi la possibilità di seguire le lezioni a distanza e più in generale di essere informati: attraverso la Caritas – continua il Presidente, – vogliamo permettere anche a chi ha delle difficoltà in questo momento di studiare, apprendere e stare al passo con gli altri».
Secondo un’indagine dell’Istat denominata Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e ragazzi, in Italia 3 famiglie su 10 sono sprovviste di un pc a casa, cosa che rende difficile ai ragazzi seguire da casa le lezioni imposte a causa del lockdown totale.
Le altri grandi donazioni durante il Coronavirus nel mondo alimentare
Solo negli ultimi giorni sono arrivate iniziative da una lista lunghissima di aziende, riportare da La Repubblica. In particolare, nel settore alimentare si sono mobilitate anche Bofrost e Vegè. La prima società ha offerto 2 milioni di euro in premi per i suoi 2.400 addetti, mentre la seconda ha stanziato 1,5 milioni di euro alla Croce Rossa e alle realtà sanitarie locali. Mentre Findus ha donato 1 milione per lo Spallanzani in aggiunta ai 500 mila di Despar per il medesimo e della Fondazione Carrefour per gli ospedali del territorio. A Verona invece, la società del caffé Pellini ha contribuito all’iniziativa “Per la città di Verona” promossa dall’Università con 150 mila euro a favore degli ospedali in lotta col Covid-19.
Nastro Azzurro invece, oltre alla donazione di 250 mila euro, ha lanciato anche l’hashtag #unabirraperdomani ovvero una social challenge per raccogliere fondi per i lavoratori di bar che di questa emergenza ne hanno risentito molto.