È stato circoscritto l’incendio in Ucraina che il 4 aprile era scoppiato nella foresta contaminata vicino a Chernobyl. Ad annunciarlo sono stati i servizi di emergenza ucraini, precisando che non c’è più «un fuoco aperto».
Vicino all’ex centrale nucleare
Oltre all’incendio in sé quello che in questi giorni ha destato preoccupazioni era proprio la vicinanza con la cosiddetta area di alienazione dell’ex centrale nucleare di Chernobyl, cioè una zona dal raggio di 30 chilometri attorno all’area dell’incidente, avvenuto il 26 aprile 1986.
Secondo le dichiarazioni di Greenpeace, infatti, le fiamme avevano raggiunto la cittadina di Pripyat, a solo due chilometri dai depositi di materiale radioattivo di Podlesny. L’incendio era arrivato ad appena un chilometro e mezzo dalla centrale e dal famigerato reattore numero 4, esploso nell’incidente del 1986. Il reattore è protetto da uno nuovo scudo protettivo che limita le fughe radioattive, il New Safe Confinement, cioè una gigantesca cupola d’acciaio.
Si temeva però che l’incendio potesse danneggiare la struttura di smaltimento dei rifiuti radioattivi di Podlesny. Questa è stata costruita dopo l’incidente per isolare le scorie durante le operazioni di messa in sicurezza dell’impianto. Le scorie radioattive sono state inserite all’interno di speciali vasche di cemento dello spessore di diversi metri, ma le fiamme rappresentavano una variante preoccupante.
Gli sforzi per spegnere l’incendio
Kateryna Pavlova, a capo dell’agenzia statale ucraina che gestisce la zona di alienazione, aveva dichiarato che proprio per evitare che l’incendio divampasse nell’ex centrale nucleare, «Abbiamo lavorato tutta la notte, scavando i focolai intorno al deposito per proteggerlo dal fuoco».
Impegnati a domare l’incendio in questi giorni sono stati 400 vigili del fuoco dotati di decine di mezzi, tre aerei e tre elicotteri. Di grande aiuto è stata anche la pioggia delle ultime ore.
Il livello delle radiazioni
Le autorità ucraine hanno ribadito che le radiazioni della zona sono nella norma. Il 5 aprile Yegor Firsov, il capo del servizio di controllo ambientale statale dell’Ucraina, però aveva dichiarato in un post di Facebook che i livelli di radiazione nell’area erano aumentati notevolmente al di sopra della norma. A seguito della sua dichiarazione però sarebbe arrivata la smentita del governo – secondo quando riferito dalla BBC – e Firsov avrebbe ritrattato.